Come sarà l’olio di questo anno nelle varie zone di produzione in Italia?
Come sarà l’olio di questo anno nelle varie zone di produzione in Italia?
Il 2017 si conferma come un’annata difficile per la produzione dell’olio in Italia: ecco la situazione nelle varie zone
Come sarà l’olio di questo anno nelle varie zone di produzione in Italia? Il 2017si prospetta un’annata nera per il cibo principe della dieta mediterranea. Secondo le ultime stime le regioni principali nella produzione olearia vivranno un periodo di grande difficoltà. In Puglia calerà del 15%, mentre in Campania e Lazio si arriverà addirittura ad una diminuzione del 40%.
La situazione peggiore però la vivrà la Toscana, dove verrà prodotto il 50% di olio in meno rispetto allo scorso anno. A confermarlo anche Confagricoltura, che ha pubblicato i dati riguardanti un’indagine svolta su tutte le province. “Ci sono notevoli difficoltà per le coltivazioni di oliveto – ha spiegato Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana – nelle zone interne della Toscana e nell’area del fiorentino sono previsti cali produttivi stimati mediamente nell’ordine di circa il 60% rispetto alla normale produzione. In alcune zone centrali collinari la situazione è anche più grave, con perdite stimate intorno al 70-80%”.
Le varietà che soffriranno maggiormente, secondo gli esperti, saranno Leccino e Moraiolo, mentre solo quella Frantoio avrà comunque una buona resa. Per Miari Fulcis la riduzione della produzione di olio è stata provoca da diversi fattori, fra cui “la straordinaria siccità e i picchi di calore registrati a fine primavera che hanno compromesso l’allegagione. Inoltre, le piogge tardive che hanno interessato solo parte della Toscana non hanno purtroppo ad oggi contribuito a ridurre la cascola dei frutti soprattutto per alcune varietà tradizionali”.
Confagricoltura ha però ribadito che l’olio, anche se sarà poco, sarà di ottima qualità per via dell’assenza della temibile mosca olearia. Se Toscana, Puglia, Campania e Lazio soffriranno a causa di una raccolta scarsa di olive, la Calabria e la Sicilia festeggeranno invece un aumento della produzione, rispettivamente del 30 e del 40%.
L’Italia non sarà l’unico paese a soffrire nel comparto dell’olio, molte difficoltà verranno incontrate anche dalla Siria, uno fra i più grandi produttori, che continua a fare i conti con le conseguenze della guerra. Per gli osservatori del settore il deficit dovrebbe essere colmato dalle giacenze, che però, dopo tre annate negative, sembrano ormai azzerate. La siccità avrebbe colpito duramente pure la Spagna, dove si passerà da 2 a un milione di tonnellate di olio, mentre la Grecia, il Portogallo, il Marocco e la Turchia, non registreranno particolari cambiamenti. Infine il grande protagonista per quanto riguarda l’olio sarà la Tunisia, che raggiungerà un record, mettendone in commercio 300mila tonnellate.
E i prezzi? Secondo le associazioni non dovrebbero risentirne, soprattutto per quelli di fascia medio-bassa, (ossia fra i 6-7 euro), considerando che il fabbisogno mondiale si attesterà, anche nel 2017, intorno ai 2,9 milioni di tonnellate.
Di seguito tutti gli olii presenti sulla piattaforma di Fattorie di Qualità:
– Azienda agricola Maiorano “Fogliaverde premium intenso biologico“
– Azienda agricola Centorame “Olioextravergine di oliva Tortiglione“
– Corte Normanna “Le chiuse olio extravergine“
– Camigliano “Olio extravergine di oliva“
– Casale della ioria “Ara la stella olioextravergine di oliva“
Written by Anna Fornaciari