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Claudia Di Giacomi

Carta dei vini digitale: come crearla, con app e programmi

La carta dei vini di un’attività rappresenta in gran parte il suo biglietto da visita, sia quando parliamo di un ristorante che in riferimento a un’enoteca. Si tratta però di un’impresa che spesso non è affatto semplice. Il motivo? È fondamentale che la carta dei vini trasmetta il know how dell’azienda, tutta la passione e l’amore per il buon bere, ma anche l’immagine del brand.

Carta dei vini

Al di là delle personalizzazioni, la carta dei vini deve seguire uno specifico modello, seguendo alcune regole di base.

Il primo elemento da prendere in considerazione è il luogo. Una carta dei vini costruita nel modo giusto infatti terrà conto della zona in cui è ubicato il locale. Se si trova in un’area vinicola particolare, ad esempio, si dovranno mettere in risalto i vini del territorio. I clienti in questo modo potranno vivere un’esperienza particolare, accompagnando a una buona bottiglia, appositamente selezionata, anche prodotti tipici. Chi visita le colline di Conegliano e Valdobbiadene, ad esempio, vorrà assaporare lo spumante DOC e DOCG tipico, mentre chi si trova nelle Lange e Monferrato desidererà gustare un Barolo o un Barbera.

Un altro elemento da prendere in considerazione è la tipologia di locale e di clientela. La carta dei vini dunque dovrà essere coerente e proporzionata a questi specifici elementi. La grafica, i colori, la costruzione della lista dovranno rispettare il mood dell’attività e riflettere ciò che si vuole offrire ai propri clienti.

La scelta dei vini è senza dubbio un aspetto chiave che non va in alcun modo trascurato. Ha infatti una enorme centralità. I clienti dovranno trovare una selezione di vini che sia studiata, che racconti la qualità e la passione messe nell’attività, ma anche che sappia svelare una storia, regalare suggestioni e portarli alla scoperta di un territorio. Infine non va trascurata in alcun modo la rotazione delle bottiglie in cantina.

Enoteche e wine bar: 5 strategie per vendere il vino d’estate

Le temperature che si alzano, le giornate che diventano più lunghe e la voglia di uscire la sera: l’estate è la stagione perfetta per rinnovare le strategie di wine bar ed enoteche. Come? Partendo da alcuni elementi semplici, ma che spesso vengono trascurati.

Ad esempio le degustazioni che dovrebbero mutare con la stagione, adattandosi alle esigenze del momento e alle richieste dei clienti. Ma anche il wine cost e l’assortimento, che andrebbero indirizzati verso una visione nuova del vino e una lista rivoluzionata in vista dell’estate. Sino all’enoturismo esperienziale: un salto di qualità per i locali da effettuare durante la stagione calda per sfruttare e cavalcare al meglio un trend del momento che sembra destinato a crescere.

Dunque scopriamo insieme cinque strategie efficaci per vendere vino d’estate e come sfruttarle per dare nuovo slancio alla tua attività nei mesi estivi (e non solo).

Usa al meglio la degustazione

La degustazione è l’occasione perfetta per mettere in risalto le qualità del locale, il suo mood, ma soprattutto le scelte legate ai vini. Se sfruttata a 360 gradi, valutandone bene le potenzialità, può infatti diventare uno strumento potente da utilizzare per tantissimi scopi.

Bicchieri da bar, come scegliere quelli giusti per il vino

L’assortimento dei bicchieri (ma anche la qualità) sono aspetti fondamentali quando si parla della gestione di un locale. Il bicchiere giusto infatti può davvero fare la differenza, rendendo eccezionale la degustazione dei prodotti che vengono serviti. Trovare quelli ideali dunque è un fattore essenziale che non va in alcun modo dimenticato.

Come scegliere i bicchieri da bar (e perché sono importanti)

I bicchieri non sono dunque dei semplici contenitori in cui versare le bevande, ma sono in grado di condizionare totalmente la buona riuscita di una degustazione. Dalla forma alla qualità, sono numerosi gli aspetti da tenere presente.

D’altronde oggi sono numerosi i materiali utilizzati per produrre i bicchieri, disponibili in ogni forma, colore e foggia. L’obiettivo? Valorizzare ciò che si trova al loro interno, dalla birra agli amari, dal vino al whisky. Non solo l’aspetto, anche la qualità è un elemento chiave. Pensiamo infatti a quanto i bicchieri siano soggetti a sollecitazioni esterne. Come lavaggi, urti, brindisi, accatastamenti nel vassoio, negli scaffali e nel lavandino.

Non per ultimo va considerato l’aspetto estetico. Rifiniture e dettagli sono elementi importantissimi e che possono rendere l’esperienza di degustazione ancora più unica. Ogni bevanda, dunque, ha il suo bicchiere giusto.

Enoteche e ristoranti: così aumenti le vendite

Come aumentare le vendite di enoteche e ristoranti? Promuovere la propria attività e attirare nuovi clienti non è sempre semplice. Servono infatti nuove idee e una strategia ben costruita e studiata. Scegliere prodotti di qualità è essenziale, ma lo è allo stesso modo saper proporre ai clienti qualcosa di innovativo e unico. Dall’experience all’uso dei social network, i tempi sono profondamente cambiati e per aumentare le vendite è fondamentale creare il giusto mix in grado di attirare nuovi clienti, fidelizzare quelli già presenti e creare un legame che possa durare a lungo.

L’importanza dell’experience

Quando si parla di vino è fondamentale garantire una degustazione che rappresenti per il cliente una esperienza. L’experience è ciò che può fare la differenza e spingere il consumatore a scegliere un’enoteca piuttosto che un’altra. Cosa significa? Prima di tutto offrire qualcosa di diverso e particolare come musica dal vivo, mostre d’arte, visite alle cantine o corsi di formazione. Il personale dell’enoteca inoltre dovrà essere altamente formato riguardo le etichette presenti. Stappare una bottiglia o venderla, da questo punto di vista, significherà saper raccontare una storia, coinvolgendo emotivamente il cliente ed educandolo alla degustazione. Si tratta di piccoli accorgimenti che possono però fare la differenza, consentendo di incrementare il numero dei clienti, attraverso un marketing tanto semplice quanto efficace.

Vino e degustazioni: come creare il tagliere giusto

Quando si parla di degustazioni e vino è impossibile non citare il famoso tagliere. Si tratta infatti di un servizio essenziale, molto apprezzato dai clienti delle enoteche, che permette di fare davvero la differenza. Non a caso il tagliere è un elemento chiave quando si tratta di scrivere recensioni, di scegliere un locale piuttosto che un altro oppure di valutare la cura nel servizio. Se da una prima occhiata può sembrare semplice creare un tagliere, in realtà dietro c’è un attento studio. Un lavoro che permette di comporre note di colore e sapori per creare abbinamenti che siano perfetti.

Tagliere da vino, come creare quello perfetto

Il tagliere viene solitamente servito nelle enoteche per accompagnare cocktail o calici di vino. Viene composto utilizzando salumi e formaggi, ma anche olive e salatini, cruderie, salse e fritture leggere. La selezione di formaggi andrebbe pensata bilanciando i prodotti a pasta filante con quelli a pasta cruda, quelli stagionati con i più giovani.

Il posizionamento all’interno del tagliere dei formaggi dovrebbe seguire una logica precisa, mantenendo le degustazioni al centro. Un discorso diverso va invece fatto per i formaggi spalmabili. Inserirli infatti potrebbe rappresentare un rischio perché potrebbero andare a contaminare con i liquidi gli altri prodotti presenti nel tagliere. Meglio dunque separarli rispetto al tagliere e sceglierli solamente se in abbinamento con vini tipici del territorio.