Santa Lucia, una storia di passione per l’Ansonica dell’Argentario
L’azienda “Santa Lucia” è l’espressione di una storia, quella della famiglia Scotto. Una storia che parla di tradizioni e di una passione per il vino che dura da più di un secolo, iniziata dalle vecchie vigne a terrazze proprietà della famiglia dal 1898 e che si trovano a Porto Ercole. A quasi 300 metri sul livello del mare, sono li da tanto tempo a godersi la splendida Cala Galera, dove i fondali bassi consentono di raggiungere a piedi la Feniglia, iniziando a percorrere le due lingue di sabbia che collegano l’Argentario alla costa maremmana. E sono queste vigne, che dominano un luogo tanto suggestivo, ad ospitare l’uva Ansonica degli Scotto, vitigno a bacca bianca tipico dell’Argentario e dell’Isola del Giglio, come della Sicilia, dove si chiama Inzolia.
Luca e Lorenzo Scotto guidano “Santa Lucia” con entusiasmo e passione; il primo si occupa di marketing e commerciale mentre Lorenzo, il fratello maggiore, ne è dal 1999 l’enologo, apprezzato consulente anche per altre aziende. Luca ci parla di quelle vigne storiche di Ansonica e del loro rapporto con la sua famiglia: “(…) quell’antico connubio che è stato capace di costruire un successo che da anni si ripete nei ristoranti e nei locali dell’Argentario dove i turisti assaggiano e apprezzano il gusto di un vino e di un’uva che richiamano la forza ed il carattere di queste terre. E che poi, tornati a casa, cercano nei locali e nelle enoteche di Roma, Milano e Bologna”. E quel vitigno di soddisfazioni agli Scotto ne ha date tante: “(…) noi siamo tra i produttori storici di Ansonica dell’Argentario” ci ripete orgoglioso Luca mentre ci mostra una delle circa 10mila bottiglie di “Santa Lucia” prodotte ogni anno, afferrando poi un’altra bottiglia, l’“Eroica”, “(…) altro prodotto rigorosamente in purezza e selezionatissimo”, prosegue.
Delle terre del Parco Naturale della Maremma, oasi incontaminata della costa toscana e zona di produzione del Morellino di Scansano, “Santa Lucia” rappresenta oggi una realtà importante con la sua cantina da 1700 mq. Nei suoi complessivi 35 ettari di vigneto, sparsi in tre comuni diversi, dove si raccoglie “sempre e rigorosamente a mano” precisa Luca, non c’è solo l’uva Ansonica dell’Argentario ma anche il Sangiovese, il Vermentino e, a seguire, l’Alicante, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Petit Verdot. Tante varietà per una produzione complessiva annua di 160mila bottiglie.
“Santa Lucia” confeziona in questo modo dieci tipologie diverse di vino, di cui sette strettamente legate al territorio. Tra queste le Docg Morellino di Scansano “A Luciano”, dedicato al padre di Luca e Lorenzo che ha fondato la moderna azienda, insieme a “Tore del Moro” e a “Tore del Moro Riserva”, che affina 14 mesi in botti di rovere. C’è poi “Brigante”, il Vermentino 100% che nasce decisamente in una terra di briganti come la Maremma. E anche un eccellente Vin Santo 50% e 50% con uve Trebbiano e, naturalmente, Ansonica. Stiamo parlando di “Graticcio”, che matura 5 anni in caratelli da 110 litri.
“Santa Lucia” è un’azienda che è attenta alle tradizioni ma anche alle più moderne tecniche di coltivazione e lavorazione. Degustare i loro vini consente un viaggio nei profumi e nei sapori della Maremma che si affaccia sul mare.