Toscana prima meta dei turisti enogastronomici
E’ la Toscana la regione più ambita dai turisti con la forchetta e il bicchiere in mano. A certificarlo il primo “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”, realizzato dall’Università degli studi di Bergamo e dalla World Food Travel Association, con il patrocinio di Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork- TripAdvisor. Al secondo posto si è qualificata la Sicilia e, a seguire, la Puglia, l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio. All’ultimo posto il Molise, dietro alla Valle d’Aosta e al Friuli.
Interessanti anche le indicazioni del modo di informarsi da parte dei turisti, sempre di più attraverso i social media, dove si condividono le esperienze di viaggio, e poi grazie ai consigli di parenti e amici. Una modalità di rete che favorisce lo sviluppo delle nicchie di mercato emergenti, da quello della birra artigianale all’enoturismo di qualità. Sono i cosiddetti “turisti Slow Food”, che chiedono innanzitutto sapori e profumi tipici per capire ed amare un territorio. I dati ci dicono che oltre il 70% preferisce mangiare piatti tradizionali in un ristorante locale, e quasi altrettanti visitare un mercato con prodotti del territorio.
Il fatto che il 30% dei turisti italiani scelga dunque una meta guardando alla buona tavola, non può che favorire una spinta ulteriore al tradizionale interesse verso questa terra fatta di splendide Città d’Arte e di paesaggi incontaminati che vanno dal mare alle montagne, passando per le caratteristiche zone collinari. Non a caso, secondo i più recenti dati del Rapporto Unicredit-Touring Club, stiamo parlando della seconda regione italiana per flussi turistici, dietro al Veneto.
La Toscana si pone decisamente ai vertici dei prodotti enogastronomici certificati con le sue 16 Dop, 15 Igp tra salumi e insaccati, olio extravergine, formaggi, pane, dolci, cereali e molto altro ancora. Per non parlare delle 11 Docg e delle 41 Doc che identificano alcuni dei più grandi vini al mondo. E anche l’Italia intera e i suoi 293 prodotti con il marchio, primo posto in Europa, può trarre vantaggio dal consolidamento di queste tendenze che vedono quasi la metà dei viaggiatori internazionali spinti a muoversi dalla gola (Food Travel Monitor 2016). E il 2018, ricordiamolo, è stato proclamato “Anno nazionale del cibo italiano”.