Enoteca Cefalo, le eccellenze del Molise ed etichette rare da scoprire

Un lavoro, una passione e una missione: per l’Enoteca Cefalo il vino è tutto questo e molto altro. Da decenni nel settore della distribuzione e della vendita di bevande, sia alcoliche che analcoliche, questa attività è un esempio di grande imprenditorialità e lungimiranza.

Un grande assortimento di etichette, il legame con bar, ristoranti, pub, pizzerie ed alberghi, ma anche con i clienti che vogliono gustare un buon bicchiere di vino, ha reso questa enoteca un punto di riferimento nel Molise. Abbiamo intervistato il signor Gennaro, proprietario e gestore, insieme al cugino Fabrizio, di questa storica enoteca in cui scoprire etichette rare e respirare la passione per il vino.

Partiamo dal principio: come nasce l’enoteca Cefalo?

La nostra storia inizia diverso tempo fa. Nel 1950 mio nonno commerciava vino, producendolo sino agli anni Ottanta. In seguito l’azienda si è trasformata in un’attività di distribuzione del vino. Abbiamo creato un’enoteca con annesso magazzino, crescendo di anno in anno grazie ai miei genitori – subentrati negli anni Sessanta – e in seguito al mio intervento e a quello di mio cugino Fabrizio. Siamo cresciuti tantissimo, grazie a passione e dedizione, partendo da ottanta etichette per arrivare a più di mille.

Come avviene la selezione?

Abbiamo un legame molto forte con il territorio. Per questo non mancano etichette del Molise, una regione che negli ultimi anni ha avuto un forte sviluppo dal punto di vista vitivinicolo. Abbiamo iniziato collaborazioni anche con aziende pugliesi e abruzzesi. Abbiamo vini del Trentino Alto Adige e del Veneto. In generale la nostra selezione copre tutte le regioni d’Italia e va anche oltre i confini italiani, sino a Francia e Spagna.

In generale nulla viene venduto senza essere stato prima provato da noi. L’enoteca può contare su personale altamente preparato, spinto dalla passione per questo mestiere e dalla voglia di scoprire sempre nuove etichette.

Il Molise dunque è molto presente?

Assolutamente sì! A partire dagli anni Novanta è stato scoperto il vitigno Tintilia, un autoctono a bacca nera che si trova solo nel Molise. Si tratta di una rarità che ha portato alla nascita di tantissime aziende molisane. Oggi possiamo vantare nella nostra selezione almeno trecento etichette del Molise e ne siamo molto fieri.

Da Nord a Sud, quali sono i brand su cui scegliete di puntare oggi?

Come ho anticipato puntiamo su realtà del territorio con Terre Sacro, Catabbo e Borgo di Colloredo. Per quanto riguarda l’Alto Adige trattiamo la Cantina Erste+Neue e Manincor. Per il Veneto troviamo Zenato, mentre per il Piemonte, Fratelli Alessandria e Brezza. Se penso al Friuli posso citare cantina Vignai da Duline, arriva invece dalla Sicilia, De Bartoli. Nella nostra selezione troviamo poi Rocca delle Macìe (Toscana), Emidio Pepe e cantine Cirelli (Abruzzo) e Ciro Picariello (Campania).

Prima il Covid poi la crisi economica hanno messo a dura prova le attività commerciali. Come avete reagito?

Durante la pandemia non abbiamo mai chiuso e abbiamo cercato di adattarci al momento storico reinventando i nostri servizi. Ad esempio per chi non poteva uscire di casa abbiamo ideato lo spritz o il gin tonic a domicilio. In sostanza abbiamo tentato di trasferire a casa quello che era inizialmente il consumo che avveniva all’esterno.

Questi cambiamenti storici ci spingono a pensare quale sia l’enoteca del futuro.

Certamente. E negli ultimi anni i cambiamenti sono stati tanti, indicandoci in qualche modo la via da seguire. Ci siamo accorti che le persone si stanno sempre più appassionando al vino e specializzando per comprendere questo mondo. Per questo desiderano un confronto che sia alla pari con il sommelier, vogliono scoprire novità e spingersi sempre oltre. In futuro quello che dovremmo dare ai clienti è specializzazione e un servizio di altissima qualità, unito a un ottimo assortimento.

Abbiamo assistito, ad esempio, a un interesse sempre maggiore per etichette particolari e per lo champagne (oggi abbiamo 300 etichette nella nostra enoteca). I whisky e il gin sono un trend in crescita, mentre anche i giovani si avvicinano al mondo del vino in modo molto più consapevole. Si sta creando, insomma, una cultura del buon bere che andrebbe alimentata nel modo giusto.

Terminiamo con una domanda di rito: cos’è per voi il vino?

Per la nostra famiglia il vino è tutto da ben settant’anni. Rappresenta il nostro mondo e la nostra passione, ma è anche convivialità e gioia.