Come esporre il vino in enoteca: i segreti

La sfida maggiore per un vinaio è rappresentata senza ombra di dubbio dall’esposizione dei vini. Come bisognerebbe esporli in enoteca? Parliamo infatti di un prodotto che deve essere notato dai clienti, ma che è anche particolarmente delicato perché andrebbe conservato sempre alla giusta temperatura e non ama molto la luce.

In un locale commerciale tutto ciò diventa difficile, soprattutto se pensiamo che il vino predilige il buio, non sopporta il caldo e gli sbalzi termici. A ciò si aggiunge una considerazione importante: le etichette oggi non sono solamente esplicative, ma spesso spettacolari e con un design ricercato perciò belle da esporre ai clienti. Dunque la domanda sorge spontanea: come mostrare il vino senza metterlo a rischio?

Esporre il vino in enoteca: una questione fondamentale

Esporre il vino in enoteca è essenziale, ma soprattutto è importante farlo nel modo esatto, dunque valorizzando al massimo il prodotto senza però mettere a rischio la sua integrità. Vitigno di produzione, territorio di provenienza e note olfattive possono fare la differenza, per questo è essenziale rispettare determinati parametri. Prima di tutto quelli relativi all’illuminazione, ma anche quelli che riguardano l’accessibilità e la protezione dai sbalzi termici e raggi solari.

Ciò che va compreso è che l’enoteca non è un magazzino in cui è possibile trovare dei vini, ma un luogo in cui vivere un’esperienza, conoscere la visione del brand e scoprire etichette e profumi attraverso un percorso sensoriale. Lo spazio dovrà essere organizzato in modo ordinato e chiaro, esponendo al meglio le bottiglie.

La prima divisione è – come logico – quella fra vini bianchi e rossi. Una volta definite queste macro aree si potranno effettuare delle distinzioni ulteriori, ad esempio in base ad alcune particolarità oppure alla regionalità. Le etichette selezionate di sicuro saranno numerose, per questo il cliente andrà guidato nella scelta per capire su quale porre la propria attenzione. Solitamente il consiglio è quello di optare per un numero selezionato di etichette da spingere in un periodo determinato, per poi variarle.

Quali sono le etichette a cui andrebbe data una maggiore visibilità? La scelta è a discrezione del vinaio. Alcuni optano per la stagionalità. D’estate, ad esempio, aumenta la richiesta di vini a bacca bianca, leggeri e freschi, mentre i rossi vengono ordinati di più d’inverno quando è possibile apprezzarne appieno tannicità, intensità e corposità.

Le etichette nuove che vengono appena aggiunte al catalogo, dovrebbero avere maggiore spazio per farsi conoscere dai clienti, guadagnando dunque una buona posizione, meglio se vicino alla cassa oppure all’entrata del negozio. Anche le etichette più vendute dovranno trovare il loro spazio speciale, questo perché i clienti storici di un’enoteca tendono a riacquistare abitualmente alcuni vini, dunque sarebbe meglio metterli in evidenza.

Pensiamo, ad esempio, a soluzioni come il Wine Club ed Enoteca e la Bottega La Vigna di Sarah, dove scoprire una selezione di vini di produttori biologici e naturali di varie regioni oltre al suo Prosecco, ma anche organizzare merende e degustazioni con delizie locali.

La giusta illuminazione

Partiamo da un elemento fondamentale: l’illuminazione. Servirà infatti a evidenziare le etichette e a guidare il cliente nella scelta, spingendolo a notare una bottiglia piuttosto che un’altra. In questo caso meglio puntare sulle luci LED che regalano un’ottima resa senza però surriscaldarsi. Si tratta di un ottimo investimento, prima di tutto perché consentono di ridurre i consumi nel lungo periodo. L’ideare sarebbe optare per toni scuri, con lampadine blu, creando, se possibile, anche dei giochi di illuminotecnica.

L’importanza delle vetrine

Le vetrinette risultano molto utili per lo stoccaggio dei vini, ma è essenziale scegliere con cura i materiali. Il plexiglass, ad esempio, è più leggero ed economico del vetro, però non è adatto alla sua conservazione. L’ideale sono le cantinette con il vetro, meglio se dotato di filtro anti-UV, perfetto per proteggere le bottiglie dall’azione dei raggi ultravioletti. Il doppio vetro sarebbe consigliabile per mantenere una temperatura ideale e isolare al meglio.

Quali espositori scegliere

Gli espositori e le scaffalature ad alveare sono ottimali e pratiche per esporre senza problemi il vino. Le bottiglie in questo modo restano in posizione orizzontale, protette da urti e isolate. Il consiglio è quello di accompagnare all’esterno dello scaffale una bottiglia per poter indirizzare i clienti nella scelta. Per il materiale invece c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il legno permette di arredare l’enoteca, regalare calore e la giusta atmosfera, ma chi vuole sperimentare potrebbe puntare su materiali plastici o sul metallo, più facili da spostare e montare.

Perché effettuare una rotazione (e con quale criterio)

L’esposizione del vino in enoteca è un aspetto delicato ed è essenziale che non sia mai fissa. Le stagioni e le preferenze dei clienti infatti variano, dunque meglio adattarsi a questi mutamenti in fretta e in modo intelligente.

Come ci insegnano le basi del visual merchandising infatti il posizionamento dei prodotti sullo scaffale non può essere casuale, ma dovrà essere necessariamente legato alla volontà di spingere determinati prodotti piuttosto che altri. Non solo: eseguire una rotazione delle bottiglie consentirà di dare rilievo ai vini che sono maggiormente adatti alla stagionalità, come frizzanti, rosè o bianchi in estate, oppure rossi e riserve in inverno.

La rotazione è essenziale inoltre per altri motivi. Permette infatti di effettuare una buona pulizia, ripulendo le bottiglie dalla polvere, lucidandole e rendendole pulite. Se in cantina il pulviscolo che ricopre le etichette può avere un certo valore, questo non accade in enoteca dove tutto deve essere in perfetto ordine. Spostare le bottiglie permetterà pure di eseguire un controllo di qualità al fine di verificarne l’integrità ed evitare una esposizione che sia errata.

A fare la differenza, come sempre, sarà la competenza del vinaio, la sua capacità non solo di mostrare le etichette, ma di raccontare una storia vera e propria, trasportando in cliente in un viaggio che non dimenticherà.