Grosseto e la Maremma, un viaggio nel gusto

La Maremma è una terra bellissima ed è in gran parte legata alla provincia di Grosseto, tra le più vaste e tra le meno popolate in Italia. Un’area geografica che spazia dalle coste dell’Argentario e di Castiglione della Pescaia fino alla vetta del Monte Amiata, attraversando splendide colline ricche di vigne e oliveti, mettendo in mostra una ricchezza archeologica e culturale unica, dagli Scavi romani di Cosa alla Roselle con reperti anche etruschi. E poi salendo fino ai borghi medievali del tufo o a quelli delle Colline Metallifere. E ancora le risorse ambientali uniche, come dimostrano il patrimonio di biodiversità protetto dai confini del Parco Naturale della Maremma e le altre aree e riserve dell’entroterra.

Ci sono tutti i prodotti tipici toscani

In un territorio di queste dimensioni e con tanta varietà non possono mancare vere eccellenze del gusto. Grosseto e la sua provincia rientrano infatti nelle zone di certificazione Dop e Igp di numerosi prodotti agroalimentari ed enogastronomici, pur escludendo quelli che coinvolgono più regioni. Si va dai dolci cantucci toscani (Igp) alla carne e i salumi come la cinta senese (Dop), la finocchiona (Igp) e il prosciutto toscano (Dop), senza dimenticare che questa è anche una delle terre predilette del cinghiale. Di marchio certificato toscano sono anche il pane (Dop) il pecorino (Dop) e l’olio extravergine di oliva (Igp). E per godere di questo invidiabile elenco di prelibatezze vanno sicuramente segnalate alcune aziende.

A cominciare da “Corsini”, famiglia di fornai e artigiani dolciari dal 1921 che, a Castel del Piano (Monte Amiata), hanno costruito un’azienda ormai famosa, con  punti vendita anche a Siena e Grosseto e che esporta i suoi dolci ovunque; un vero simbolo del made in Italy. Notevoli i cantuccini, ma anche i panettoni, le colombe, le torte e altro ancora.

Premiato nel mondo e vera eccellenza maremmana è senza alcun dubbio il Caseificio “Il Fiorino” di Roccalbegna, che da decenni lavora pecorini (straordinari quelli stagionati della Riserva del Fondatore) e ricotte famosi in tutta Italia, ricorrendo al latte di allevamenti esclusivamente locali e adottando processi di stagionatura rigorosamente naturali.

E poi il rinomato Salumificio “Silvano Mori”, nel borgo medievale di Torniella, comune di Roccastrada. I suoi prodotti lavorati con tecniche tradizionali sin dalla fine dell’Ottocento, abbracciando praticamente l’intera arte salumiera toscana, vengono esportati in tutta Europa e, curiosità, sono molto apprezzati a Buckingham Palace.

Tipicità grossetane

Ci sono comunque due prodotti certificati che interessano strettamente questo territorio. Innanzitutto l’Olio extravergine di Oliva Dop di Seggiano e poi la Castagna del Monte Amiata, prodotto Igp condiviso con la provincia di Siena.

Il pregiato olio extravergine si richiama al nome di un piccolo comune, il più piccolo, nemmeno mille abitanti, e il più ai margini del territorio provinciale. E’ collocato alle pendici di quello stesso Monte Amiata dove si raccoglie la pregiata Castagna. I terreni intorno al Castello del Potentino sono noti per la coltivazione di “olivastra seggianese” sin dal X secolo. Ed è con attenzione a questa lunga tradizione che opera l’azienda olearia locale “Santella” che produce tre etichette diverse di olio EVO con lavorazione a ciclo continuo ed estrazione a freddo. L’origine è sempre monovarietale ma i prodotti hanno caratteristiche diverse, da delicato ad intenso. Santella, con le sue quasi 1000 piante su 4 ettari di terreni, vanta anche una linea di cosmetica con saponi, oli e creme per la pelle.

La dolce e delicata Castagna dell’Amiata interessa invece i territori comunali di Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora, Cinigiano, Roccalbegna e Seggiano in provincia di Grosseto e quelli di Castiglione d’Orcia, Abbadia S. Salvatore e Piancastagnaio in provincia di Siena. Già nel Medioevo la produzione veniva disciplinata e oggi considera tre tipologie di frutto: il marrone, la bastarda rossa ed il cecio, grandi ma diverse per la dimensione degli alberi e per la forma del frutto. Vale la pena farsi un giro autunnale per assistere alla raccolta magari seguendo il percorso storico e culturale della cosiddetta “Strada della Castagna”.

I vini

In Maremma ci sono vini molto noti come il Morellino di Scansano (Docg) e il Montecucco Sangiovese (Docg). Poi i numerosi Doc: Ansonica Costa dell’Argentario, Monteregio di Massa Marittima, Montecucco rosso, Bianco di Pitigliano, Capalbio,  Maremma Toscana, Parrina e Sovana. Un’area dove dominano naturalmente i vitigni Sangiovese e il Ciliegiolo nei rossi e il Trebbiano, l’Ansonica e il Vermentino nei bianchi.

Tra le tante aziende valide del territorio segnaliamo “Montauto”, non lontana da Manciano che, oltre a produrre vini locali nella loro massima espressione, come per il Vermentino e per il Bianco di Pitigliano, imbottiglia coraggiosamente due Sauvignon in purezza (Gessaia e Enos) e un Pinot Nero, anche in purezza, con risultati davvero sorprendenti.

Podere 414” si trova nei pressi della splendida Magliano in Toscana. Qui Simone Castelli, figlio di Maurizio, uno dei più grandi enologi italiani, produce soprattutto un apprezzatissimo Morellino di Scansano che sulla base Sangiovese introduce altri 4 uvaggi (Ciliegiolo, Alicante, Syrah e Colorino).

E poi citiamo “Berretta”, che si colloca nello splendido e suggestivo borgo medievale di Porrona, nel comune di Cinigiano, tra la Maremma e il Monte Amiata. Produce Maremma Toscana Dop e sta per imbottigliare un Montecucco Doc “Cru”.