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Cantina Offida, nel cuore delle Marche dove il vino è tradizione e passione

Il Mare Adriatico e i Monti Appennini che degradano dolcemente lungo le vallate sino alla costa: è il territorio del Picentino, un luogo magico e ricco di meraviglie da scoprire. Le Terre del Piceno, delimitate dai fiumi Aso e Tronto e dalla catena dei Monti Sibillini, sono l’area più meridionale delle Marche.

Un luogo in cui si respira aria pulita e il paesaggio sembra uscito da una cartolina, ma soprattutto dove sorge Offida, un borgo adagiato su un sperone roccioso, al centro delle valli del fiume Tesino e Tronto. Qui le mura del XII secolo circondano il centro storico, dove il fulcro di tutto è Piazza del Popolo su cui si affaccia il Palazzo Comunale, un capolavoro di eleganza architettonica. A poca distanza troviamo il Teatro Serpente Aureo, un gioiello caratterizzato da un affresco raffigurante Apollo e le Muse. Nota per le sue spettacolari fontane, Offida ospita diverse chiese, una più bella dell’altra ed è custode di antiche tradizioni culinarie e folkloristiche.

Lamberto Vannucci: l’espressione del Montepulciano nel territorio di Atri fra storia, cultura e arti millenarie

Sapori intensi, una tradizione millenaria e una cultura tutta da scoprire, il territorio di Atri è un luogo magico, in cui la storia degli uomini si mescola inevitabilmente con quella dei vigneti che sorgono sulle colline. In questa striscia di terra, fra il maestoso Gran Sasso e le coste dell’Adriatico, è racchiuso un mondo fatto di amore e passione per la produzione del vino.

La cultura del vino e le arti millenarie nel territorio di Atri

Le colline teramane, con il loro microclima e la composizione particolare del terreno, offrono l’ambiente giusto per la crescita di rigogliosi vigneti, per realizzare un prodotto che regala straordinarie sensazioni organolettiche. I vini prodotti nella zona di Atri sono eccezionali, capaci di sorprendere qualsiasi palato, perché mescolano l’antica sapienza dei nonni e la voglia delle nuove generazioni di creare qualcosa di esclusivo e raro. Non a caso in quest’area si trovano numerosi prodotti DOC, DOCG e IGT.

Roma terra di prodotti Dop e Igp

La campagna e le colline romane non mancano di prodotti dell’agroalimentare di qualità. Tutto il Lazio, a dire il vero, è una terra ricca di eccellenze e vanta complessivamente 26 tra Dop (16) e Igp (11) che vanno dai vari territori di olio extravergine, ai numerosi formaggi, salumi, carni e insaccati, frutta e cereali.

Di queste 27 prelibatezze, ben 13 coinvolgono Roma e provincia. Escludendo ciò che riguarda più regioni contemporaneamente o interessa l’area romana solo parzialmente, possiamo individuare sei vere eccellenze tipiche e note in tutto il mondo.

La regola “Centorame”: solo uve autoctone e in purezza

Un contesto ambientale e storico suggestivo

Sono le splendide colline teramane ad ospitare l’azienda vinicola “Centorame”. Quella di Lamberto Vannucci è una realtà di assoluta eccellenza, nata dalla passione familiare alla fine degli anni ’80 in un contesto ambientale di rara bellezza. Stiamo parlando della Riserva Naturale dei Calanchi di Atri, i suggestivi solchi dovuti all’erosione dei terreni argillosi che sono anche oasi Wwf. Terreni vocati per la produzione vinicola, alla quale sono in grado di conferire un notevole ventaglio aromatico. E poi Atri, l’antica Hatria romana anche se già nota in periodo etrusco, successivamente importante ducato e oggi è una delle più significative città d’arte italiane, con uno spettacolo unico di chiese e palazzi.

Il Vulture, da vulcano a terra di delizie

Era un vulcano attivo centinaia di migliaia di anni fa

Nella zona nordorientale della Basilicata, in provincia di Potenza e all’incrocio con la Campania e la Puglia, si trova un’area di origine vulcanica dove su altopiani e rilievi montuosi si alternano borghi storici e castelli (tra i più noti quello di Melfi), boschi, torrenti, vigne, oliveti e castagneti. La vetta più alta (oltre 1300 metri) è proprio il vecchio Vulture, il vulcano inattivo da centinaia di migliaia di anni alle cui pendici il cratere ospita i due laghi di Onticchio, ricchi di sali minerali. Fanno parte dell’area vari comuni, in alcuni dei quali (Barile, Maschito e Ginestra) è ancora possibile sentir parlare in una lingua di origine greco-albanese o assistere a cerimonie cattoliche di rito bizantino (cultura arbereshe), a causa della grande immigrazione avvenuta nel XV secolo.