Il vino nella storia dell’arte: 5 opere imperdibili

Il vino nell’arte visiva: 5 quadri che hanno fatto la storia

Il vino è una forma d’arte e sono in molti a pensarlo: per questo motivo sono tantissimi i quadri e le opere in cui il vino appare come elemento imprescindibile. Non c’è da stupirsi se pittura e vino nella loro storia abbiano avuto numerosi incontri, perché il vino non è esclusivamente materia e colore, ma anche metamorfosi: da grappolo si trasforma in caraffa e bicchiere. Che si tratti di rappresentare momenti di ebbrezza o attimi della quotidianità, sono numerosi gli artisti che hanno dedicato al vino la loro più profonda emozione: ecco un racconto del ruolo del vino nell’arte visiva.

Vino e arte: 5 quadri da non perdere

Raccontare il vino, ritraendo le persone che si occupano del processo di produzione, ha sempre appassionato molti artisti. Un esempio è l’opera di Bartolomeo Pinelli, “Vendemmiatori che portano l’uva al torchio”, risalente al 1830. Questo acquarello, estremamente armonico e lineare, descrive alla perfezione il lavoro del popolo romano. Un’altra opera che ha lasciato il segno quando si parla del vino nell’arte visiva è stata realizzata dall’artista francese Nicolas Tournier e si intitola “Riunione di bevitori”, ad oggi ospitata presso il Museo Tessé, a Le Mans. Questa immagine di allegri bevitori intorno ad un sarcofago fece parte delle collezioni del famoso  Luigi XIV: il dipinto in questione riprende due temi cari al Caravaggio, che sono il concerto e i bevitori. Proprio in riferimento al celebre maestro italiano, è impossibile non citare la sua opera intitolata”Bacco”, realizzata tra il 1596-1597 ed esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il tema del vino e soprattutto dell’uva come natura morta è molto frequente in Caravaggio: Bacco appare con un’espressione rilassata, quasi un po’ assonnata ed il colore del collo e del petto si oppone a quello più acceso del viso e delle mani, che indica un leggero e piacevole stato di ebbrezza. Un altro artista ha voluto rendere il vino protagonista della sua arte: Edvard Munch con “Il giorno dopo” visibile alla Galleria Nazionale di Oslo. La protagonista viene ritratta nel suo letto, immersa in un sonno profondo causato probabilmente dal vino bevuto la sera precedente: un’atmosfera onirica che lascia spazio all’immaginazione dello spettatore. Infine l’olio su tela “Due donne sedute in un bar”, risalente al 1902, realizzato dal grande artista spagnolo Pablo Picasso: in questa opera il vino si concilia alla perfezione ai colori scelti, creando un gioco di luci e ombre assolutamente perfetto.

Il made in Italy tra vino e arte

Il binomio tra vino e arte rappresenta ormai a tutti gli effetti una leva di sviluppo sempre più importante e strutturata per le aziende del vino made in Italy. Sono tantissime infatti le cantine che hanno deciso di investire sull’arte e uno degli esempi più rappresentativi è quello delle Cantine Antinori che hanno deciso di creare non solo un vino di qualità, ma anche uno spazio museale che raccoglie opere antiche e contemporanee. Inizialmente si trattava di investimenti spot per realizzare performance artistiche nel vigneto e nelle cantine progettate da archistar: ultimamente invece si è assistito ad uno sviluppo più strutturato nel rapporto tra cultura e arte da un lato e produttori vitivinicoli dall’altro. Proprio lo scorso anno il restauro dell’affresco della Madonna della Cintola di Benozzo Gozzoli è stato finanziato dal Consorzio vini di Montefalco, e la cantina siciliana Settesoli ha garantito il suo impegno per il restauro del tempio di Selinunte. Il legame tra vino e arte sta portando i suoi frutti, facendosi volano dell’economia: mai binomio fu più dolce.