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Fornitore di vino: come sceglierlo e gli aspetti da considerare

Quando si parla di enoteche e wine bar, ma anche di ristoranti, il fornitore di vino rappresenta un alleato essenziale. Dovrebbe infatti essere un amico fidato a cui delegare un aspetto essenziale: la consulenza e la selezione del vino che si servirà ai clienti.

Scegliere un buon fornitore di vino dunque può fare davvero la differenza, decretando il successo o meno di un’attività. Inutile dire che non si risolve tutto con una questione di prezzo, dietro infatti ci dovrebbero essere altre qualità come affidabilità, sicurezza, ma anche possibilità di scoprire nuove proposte e di esplorare possibilità. Proprio per questo motivo è importantissimo scegliere un buon fornitore di vino che sia sicuro e affidabile, in grado di creare con il ristoratore o il proprietario dell’enoteca un legame sincero e forte, capace di portare al successo.

Fornitore di vino, il tuo alleato migliore

Scegliere un fornitore di vino dunque non significa semplicemente trovare corriere che garantisca un buon assortimento di bottiglia e possa consegnare il prodotto. Piuttosto vuol dire scegliere un partner che sia capace di affiancare il vinaio o il ristoratore nella sua straordinaria avventura imprenditoriale, di sostenerlo nella scelta delle etichette migliori. Che sia capace soprattutto di regalare un servizio impeccabile e professionale che vada incontro alle esigenze.

Una buona selezione di vini e una solida rete di vendita sono le base da cui partire. Andranno poi considerati altri aspetti come le condizioni di consegna e quelle di ritiro, le consulenze, i pagamenti e i servizi accessori. Un buon fornitore di vino infatti è capace di adattarsi alle necessità del ristoratore che si trova di fronte. Pensiamo, ad esempio, ad un locale che ha poco spazio in magazzino e necessità di fare dei piccoli ordini, ma frequenti.

Oppure di locali che in periodi straordinari di vendita rischiano di restare scoperti e hanno bisogno di un supporto da questo punto di vista. In sostanza un buon fornitore di vino dovrebbe possedere le giuste doti per rispondere in modo chiaro e rapido a qualsiasi evenienza, risolvendo gli imprevisti che, in un lavoro come quello della ristorazione, spesso sono quotidiani.

Abbinare vini e panini: le soluzioni migliori

“Felicità è un bicchiere di vino con un panino”, cantava Al Bano Carrisi. Ed è proprio così: oggi più che mai abbinare vini e panini è diventato una tendenza seguita da enoteche, wine bar e ristoranti pronti a offrire soluzioni innovative e trendy alla propria clientela.

Negli ultimi anni il trend dei panini gourmet e dei sandwich ha invaso la ristorazione, coinvolgendo tantissimi locali, dalle paninerie tradizionali a quelli dedicati allo street food. La formula vincente: unire panini di qualità e con materie prime selezionate a etichette selezionate.

Panini e vini, l’eccellenza italiana da scoprire

D’altronde i panini non rappresentano affatto una novità nella gastronomia italiana. Da sempre il pane, farcito in modo originale e particolare, ha costituito una specialità capace di mutare da regione a regione, puntando su sapori unici e tradizione. Basti pensare al panino con la milza da gustare in Sicilia oppure alla michetta farcita con la mortadella a Milano, sino al pane e panelle.

E ancora: il 5 e 5 a Livorno (un pane francese) oppure il lampredotto fiorentino. Per arrivare all’area di Ariccia dove è possibile gustare il panino con la porchetta, in Puglia, dove si può assaporare la puccia, sino alla Campania in cui trovare il panuozzo e il Veneto dove si trovano i tramezzini della tradizione.

Enoteche e wine bar: le regole d’oro da seguire sempre

Per moltissime persone aprire un’enoteca oppure un wine bar rappresenta la realizzazione di un sogno, legato alla passione per il vino e il buon bere. Se avviare un’attività non è semplice, tenere alta l’attenzione dei clienti e rendere il locale un luogo di ritrovo per wine lovers lo è ancora di più.

Per decretare il successo di un’enoteca sono tantissimi i fattori da prendere in considerazione. Dalla capacità di cogliere i must have a quella di costruire una propria nicchia di mercato, sino alla realizzazione della carta dei vini e al servizio: gli elementi che vanno studiati sono numerosi. Perché se è vero che oggi il vino rappresenta un trend in crescita, è altrettanto vero che il pubblico, con gli anni, è diventato più preparato e critico su questo tema. Dunque stare al passo coi tempi è essenziale per rendere davvero un trionfo la propria attività e non commettere errori.

L’importanza della rotazione delle bottiglie

La rotazione delle bottiglie da sempre un elemento essenziale in una enoteca o wine bar. Rappresenta infatti un aspetto essenziale sia per quanto riguarda il magazzino che per aspetti chiave come la fidelizzazione e l’acquisizione di clienti. I vini in cantina stanno girando? Se la risposta è no significa che la selezione è errata oppure che si sta perdendo l’interesse della clientela. Non a caso la rotazione delle etichette rappresenta un ottimo indicatore per valutare l’andamento di un locale.

Allo stesso modo è fondamentale valutare l’andamento di ogni vino. Se un’etichetta non esce dalla cantina significa che qualcosa non funziona. Dietro questo avvenimento ci potrebbe essere la perdita del target di riferimento oppure la necessità di valorizzare il vino in modo nuovo.

Bicchieri da bar, come scegliere quelli giusti per il vino

L’assortimento dei bicchieri (ma anche la qualità) sono aspetti fondamentali quando si parla della gestione di un locale. Il bicchiere giusto infatti può davvero fare la differenza, rendendo eccezionale la degustazione dei prodotti che vengono serviti. Trovare quelli ideali dunque è un fattore essenziale che non va in alcun modo dimenticato.

Come scegliere i bicchieri da bar (e perché sono importanti)

I bicchieri non sono dunque dei semplici contenitori in cui versare le bevande, ma sono in grado di condizionare totalmente la buona riuscita di una degustazione. Dalla forma alla qualità, sono numerosi gli aspetti da tenere presente.

D’altronde oggi sono numerosi i materiali utilizzati per produrre i bicchieri, disponibili in ogni forma, colore e foggia. L’obiettivo? Valorizzare ciò che si trova al loro interno, dalla birra agli amari, dal vino al whisky. Non solo l’aspetto, anche la qualità è un elemento chiave. Pensiamo infatti a quanto i bicchieri siano soggetti a sollecitazioni esterne. Come lavaggi, urti, brindisi, accatastamenti nel vassoio, negli scaffali e nel lavandino.

Non per ultimo va considerato l’aspetto estetico. Rifiniture e dettagli sono elementi importantissimi e che possono rendere l’esperienza di degustazione ancora più unica. Ogni bevanda, dunque, ha il suo bicchiere giusto.

Vino e degustazioni: come creare il tagliere giusto

Quando si parla di degustazioni e vino è impossibile non citare il famoso tagliere. Si tratta infatti di un servizio essenziale, molto apprezzato dai clienti delle enoteche, che permette di fare davvero la differenza. Non a caso il tagliere è un elemento chiave quando si tratta di scrivere recensioni, di scegliere un locale piuttosto che un altro oppure di valutare la cura nel servizio. Se da una prima occhiata può sembrare semplice creare un tagliere, in realtà dietro c’è un attento studio. Un lavoro che permette di comporre note di colore e sapori per creare abbinamenti che siano perfetti.

Tagliere da vino, come creare quello perfetto

Il tagliere viene solitamente servito nelle enoteche per accompagnare cocktail o calici di vino. Viene composto utilizzando salumi e formaggi, ma anche olive e salatini, cruderie, salse e fritture leggere. La selezione di formaggi andrebbe pensata bilanciando i prodotti a pasta filante con quelli a pasta cruda, quelli stagionati con i più giovani.

Il posizionamento all’interno del tagliere dei formaggi dovrebbe seguire una logica precisa, mantenendo le degustazioni al centro. Un discorso diverso va invece fatto per i formaggi spalmabili. Inserirli infatti potrebbe rappresentare un rischio perché potrebbero andare a contaminare con i liquidi gli altri prodotti presenti nel tagliere. Meglio dunque separarli rispetto al tagliere e sceglierli solamente se in abbinamento con vini tipici del territorio.