Umbria: così tanto in così poco spazio
Tanto in poco
L’Umbria è veramente il cuore d’Italia nella collocazione geografica, un po’ anche nella forma e nell’essere l’unica regione a non confinare o con il mare o con un paese straniero o con entrambi. Una piccola porzione di territorio nazionale con due sole province (Perugia e Terni) e circondata dal Lazio, dalla Toscana e dalle Marche, regioni con le quali condivide le origini etrusche. Ospita però cose grandi come il Lago Trasimeno, che è il quarto d’Italia, viene attraversata dal Tevere e vanta città antiche e magnifiche come Perugia, Orvieto, Foligno, Città di Castello, Spoleto, Assisi, Norcia, Gubbio, Todi, Narni (antica “Narnia” romana) e molte altre.
Un viaggio in Umbria richiede sicuramente più giorni e una sistemazione strategica unica, dalla quale muoversi in visita tra meraviglie famose nel mondo, dentro e fuori quelle città: itinerari spirituali e luoghi della fede, palazzi imponenti, piccoli borghi come Pietralunga, Montefalco e Spello, parchi e aree naturali mozzafiato come la Cascata delle Marmore, il Parco del Trasimeno, le Fonti del Clitunno, la Valnerina e la zona del Lago artificiale di Corbara.
Attraversata dagli Appennini e purtroppo funestata dai terremoti, questa terra ha grandi tradizioni enogastronomiche. Ovviamente molti i prodotti regionali di eccellenza Dop e Igp, alcuni condivisi con altre regioni e non specificamente originari dell’Umbria, come l'”Agnello del Centro Italia” e il “Vitellone bianco dell’Appennino Centrale”, entrambi Igp, e ancora i “Salamini Italiani alla Cacciatora” Dop e il “Pecorino Toscano” Dop.
Tipicità originarie umbre. Si parte da Norcia
I prodotti più apprezzati in Umbria sono spesso relativi alla provincia di Perugia. E’ il caso della “Patata Rossa di Colfiorito” (Igp dal 2015), nota per la versatilità e per la resistenza alla cottura, oltre che del “Farro di Monteleone di Spoleto” (Dop dal 2010), che si coltiva oltre i 700 metri s.l.m. nella parte orientale della provincia. Ma nel Perugino c’è soprattutto Norcia, con la sua antichissima arte salumiera (di epoca romana), tanto rinomata da caratterizzare l’etimologia del termine “norcino”. Si parte dal “Prosciutto di Norcia” (Igp dal 1997) con la sua tipica forma a goccia e una stagionatura anche di due anni. Ma in questa zona sono decisamente i salumi e gli insaccati di ogni tipo a farla da padroni, esportati e apprezzati in tutto il mondo. Il prosciuttificio “Salpi” nel piccolo comune di Preci, a 20 km da Norcia, offre un’ampia selezione di prodotti tipici.
Sempre incentrato sulla città di San Benedetto è l’areale della “Lenticchia di Castelluccio di Norcia“, Igp dal 1997 (condivisa anche dalla provincia marchigiana di Macerata). E seppure privo di certificazione, non va certo dimenticato il “Tartufo nero di Norcia”, dal profumo particolarmente intenso.
Interessa tutta l’Umbria, inoltre, uno straordinario olio Evo. L'”Umbria” (Dop dal 1997) che consente varie possibili menzioni aggiuntive: “Colli Assisi-Spoleto”, “Colli Martani”, “Colli Amerini”, “Colli del Trasimeno” e “Colli Orvietani”. L’“Antico Frantoio Nunzi” a Bevagna produce olio eccellente da oltre un secolo ed è aperto per visite e degustazioni. Perché l’Umbria è un territorio in gran parte montuoso e con forti escursioni termiche che in certe aree è particolarmente adatto all’olivicoltura e, naturalmente, ad una intesa attività vitivinicola con ben 2 Docg, 13 doc e 6 Igt; davvero tante per una piccola regione.