Vino dell’Etna: ecco perché è così buono
Un vulcano di sapori: ecco perché il vino dell’Etna è così buono
L’Etna è in cima alla classifica delle destinazioni vitivinicole più interessanti d’Europa, ma per quale motivo? Sicuramente il paesaggio gioca un ruolo fondamentale: si trova nel cuore del Mediterraneo, è un vulcano potente che può diventare pericoloso, crea uno scenario incantevole e spesso viene ricoperto da un soffice strato di neve. In sintesi l’Etna rappresenta un’isola diversa dall’isola in cui si trova: la Sicilia.
Proprio in questo territorio mozzafiato vengono prodotti ormai da tempo dei vini d’eccellenza, che mostrano un’eleganza paragonabile solo a quelli d’oltralpe, come il Borgogna o come quelli piemontesi, tra cui il Barolo. Sono sempre più numerose le aziende che hanno investito in questo territorio, andando a sviluppare vigneti che hanno conquistato la critica europea. Questa corsa all’isola felice della viticoltura ha determinato anche un altro grande importante fenomeno, salvando l’Etna dal progressivo spopolamento a cui era destinato. Dai 4 – 5 produttori iniziali, oggi se ne contano più di 136 e si può proprio dire che in questo caso, il vino abbia salvato un territorio italiano dall’abbandono.
La particolarità dei vini dell’Etna
Il Nerello Mescalese è il vitigno autoctono principale di questa zona e permette di produrre vini corposi, di gran classe, con aromi che ricordano il Pinot Nero e il Nebbiolo.
La sua maturazione è piuttosto tardiva: la vendemmia infatti viene realizzata verso metà ottobre e viene spesso unita insieme al Nerello Cappuccio. Non mancano però anche i vini bianchi, prodotti principalmente con uve Carricante e Catarratto. Ciò che rende unici i vini dell’Etna è il loro aroma con note floreali e frutti di bosco, rafforzati dai minerali del terreno. Si tratta in generale di vini con una forte acidità e un grande potenziale di invecchiamento: alcuni raggiungono il pieno aroma dopo 10 o 20 anni.
Sembra proprio quindi che il mix tra lava e uva abbia generato un terroir unico al mondo, merito sicuramente della coesistenza delle due fasce climatiche: mediterranea e montana, ma anche della forte escursione termica e della composizione geologica del terreno, ben dotato di sali minerali. L’insieme di tutti questi elementi, uniti all’arte del saper fare artigianale dei vignaioli siciliani ha creato e continua a creare vini d’eccellenza, che tutto il mondo ci invidia.
Gli abbinamenti perfetti per i vini dell’Etna
Sia che si tratti di rosso, sia che si tratti di bianco è molto importante valorizzare gli aromi dei vini dell’Etna con i giusti piatti. Il Nerello Mescalese ad esempio è un vino corposo e deve essere accompagnato ad un accostamento gastronomico robusto e saporito, come ad esempio i primi a base di carne e le grigliate. In alternativa si può gustare anche insieme a un formaggio stagionato e ai classici pomodori secchi sott’olio. Per quanto riguarda invece i vini bianchi dell’Etna che presentano un sapore fresco, fragrante, ma secco, si consiglia di accompagnarli ai piatti di pesce, tipici dell’isola e in particolare al fritto misto. I vini dell’Etna sono perfetti anche per un aperitivo elegante con gli amici: in questo caso è fondamentale valorizzare i bianchi e i rossi con il giusto abbinamento di formaggi, carne o pesce.
Written by Anna Fornaciari