Enoteche e wine bar: le regole d’oro da seguire sempre

Per moltissime persone aprire un’enoteca oppure un wine bar rappresenta la realizzazione di un sogno, legato alla passione per il vino e il buon bere. Se avviare un’attività non è semplice, tenere alta l’attenzione dei clienti e rendere il locale un luogo di ritrovo per wine lovers lo è ancora di più.

Per decretare il successo di un’enoteca sono tantissimi i fattori da prendere in considerazione. Dalla capacità di cogliere i must have a quella di costruire una propria nicchia di mercato, sino alla realizzazione della carta dei vini e al servizio: gli elementi che vanno studiati sono numerosi. Perché se è vero che oggi il vino rappresenta un trend in crescita, è altrettanto vero che il pubblico, con gli anni, è diventato più preparato e critico su questo tema. Dunque stare al passo coi tempi è essenziale per rendere davvero un trionfo la propria attività e non commettere errori.

L’importanza della rotazione delle bottiglie

La rotazione delle bottiglie da sempre un elemento essenziale in una enoteca o wine bar. Rappresenta infatti un aspetto essenziale sia per quanto riguarda il magazzino che per aspetti chiave come la fidelizzazione e l’acquisizione di clienti. I vini in cantina stanno girando? Se la risposta è no significa che la selezione è errata oppure che si sta perdendo l’interesse della clientela. Non a caso la rotazione delle etichette rappresenta un ottimo indicatore per valutare l’andamento di un locale.

Allo stesso modo è fondamentale valutare l’andamento di ogni vino. Se un’etichetta non esce dalla cantina significa che qualcosa non funziona. Dietro questo avvenimento ci potrebbe essere la perdita del target di riferimento oppure la necessità di valorizzare il vino in modo nuovo.

Diffondere la cultura del vino: un imperativo

Chi si reca in un’enoteca non cerca solo un vino da bere, ma soprattutto una guida che possa aiutarlo a orientarsi nella scelta. Nella maggioranza dei casi i clienti che frequentano un wine bar possiedono già un background riguardo il mondo dei vini, altri sono poco preparati e a caccia di qualcuno che sappia indirizzarli. In ogni caso sono in cerca di informazioni, di storie e curiosità. Vogliono qualcuno che sappia indicargli qual è l’etichetta giusta per loro.

Dietro ogni bottiglia di vino d’altronde si nasconde un universo fatto di denominazioni, proprietà olfattive, organolettiche e visive, ma anche terroir, note di degustazione, tecniche di produzione e molto altro ancora. Imparare ad applicare la tecnica dello storytelling ai vini che proponi ai tuoi clienti e che hai in cantina è essenziale. Solo così riuscirai a costruire un rapporto di fiducia con i tuoi clienti e saprai conferire ricchezza alla tua selezione di etichette.

Sfruttare lo storytelling

Un nome altisonante, una cantina famosa o una fama internazionale sono importanti, ma non essenziali per vendere un vino. Il motivo? I clienti – come già accennato – cercano storie ed emozioni dentro ogni calice. Il modo migliore per vendere il vino dunque resta quello di imparare a raccontarlo, sfruttando l’arma dello storytelling.

Raccontare il vino resta il modo migliore per proporlo e venderlo. Consiglia, suggerisci, svela, appassiona, provando e trovando la formula giusta per ogni etichetta, sviluppando al massimo la tua capacità comunicativa. Non limitare l’utilizzo dello storytelling: il racconto di ogni vino inizia fuori dal locale, sia online che offline, con contenuti che possano incuriosire e conferire un valore aggiunto.

Scegliere bene il fornitore

La scelta del fornitore è un altro aspetto chiave per decretare il successo di un’enoteca o un wine bar. Rappresenta infatti un alleato inimitabile per realizzare una selezione delle etichette sempre più mirata, attenta e scrupolosa. Il fornitore può fornirti un supporto nella scelta dei vini, può aiutarti a migliorare la tua carta e darti consigli utili per rafforzare il tuo brand. Fornisce infatti una visione esterna, da professionista del settore, informato sui trend del momento e sulle tendenze di mercato.

Curare la marginalità sulla bottiglia e sul calice

Il wine cost è un elemento su cui spesso ci si sofferma poco, ma che rappresenta un aspetto importante su cui ragionare al meglio. Può infatti variare in base a diversi fattori e non riguarda una semplice formula matematica. Solitamente vene usato un rapporto 1 a 3 per decretare la marginalità sulla bottiglia oppure sul calice. Questa però non è una regola rigida, sono infatti tanti gli aspetti che concorrono a creare il wine cost. Ad esempio possibili promozioni, ma anche la necessità di competere con la concorrenza, l’esclusività dell’etichetta, il potere d’acquisto del target di riferimento. E ancora: la stagionalità, le promozioni e i servizi che sono abbinati.

Come stabilire il prezzo? La soluzione migliore è quello di adattarlo con razionalità e intelligenza alle esigenze della propria clientela, prestando attenzione a tutti i fattori che abbiamo indicato.

Scegli il tuo carattere

l’Italia (e nel mondo) si possono trovare tantissime enoteche e wine bar. Il tuo obiettivo per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli che già hai? Saperti distinguere! Trova quello che ti caratterizza, scegli il tuo mood e portalo avanti. Immagina la tua attività come se fosse una persona: cosa la caratterizza, cosa la rende speciale e dovrebbe portare qualcuno a sceglierla?

Parti da queste domande per dare originalità e forza al tuo brand, costruendolo un passo dopo l’altro e rendendolo davvero unico nel suo genere. Una volta scelto lo stile porta avanti questa idea, curando ogni aspetto legato al locale e seguendo il filo conduttore che hai concordato. In questo modo non solo sarai coerente, ma potrai anche costruire una campagna di marketing davvero efficace e capace di regalarti il successo che meriti nella tua impresa.