Enoteca vini Chisena, una passione di famiglia nel segno del vino

Veri amanti e conoscitori del vino, spinti da una passione e dalla voglia di condividerla: l’enoteca vini Chisena racchiude il sogno di Cosimo e della sua compagna Marica. Due persone che hanno fatto del buon bere il centro della loro esistenza e che non si stancano mai di conoscere e imparare.

La passione di Cosimo nasce dalla sua storia familiare e dalla produzione di vino locale che veniva poi commercializzato. Cresciuto in questo ambiente, nel tempo ha approfondito gli studi di enologia, realizzando numerose esperienze lavorative nelle cantine, spinto dal desiderio di scoprire sempre qualcosa di nuovo sul vino. L’enoteca Chisena è il coronamento di un sogno e un traguardo importante dove ogni etichetta viene selezionata con cura, dove i clienti si sentono a casa e hanno la certezza di trovare qualità e consigli utili.

Abbiamo intervistato questo vinaio appassionato ed esperto per scoprire il segreto di un’enoteca di successo e quale sarà il futuro del vino in Italia.

L’enoteca Chisena nasce da una passione di famiglia…

Assolutamente sì! Mio padre e mio nonno avevano dei vigneti, perciò sono cresciuto circondato dal vino. Studiare enologia è stato quasi naturale. Così quando sono tornato da Trento – dove ho perfezionato i miei studi – ho iniziato a gestire i vigneti per poi aprire un’enoteca.

Cosa caratterizza la vostra enoteca?

L’abbiamo creata con l’obiettivo di far sentire il cliente a casa. Entrano da noi perché sanno che troveranno qualcuno in grado di consigliarli e aiutarli. Quando arrivano in enoteca toccano con mano la nostra passione, scoprono le storie delle cantine e delle aziende, proiettandosi in un mondo inedito e bellissimo.

Come viene creata lista dei vini?

Scegliamo vini che non sono commerciali e puntiamo ad etichette di nicchia, selezionate con cura. Cerco direttamente le aziende, organizzando delle degustazioni mirate e individuando ciò che mi interessa attraverso una rete di conoscenze, ma anche grazie a Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane.

Come si è evoluta nel tempo l’enoteca?

Nel tempo siamo cresciuti molto, riuscendo a differenziarci e creando un rapporto di fiducia con i clienti. Le persone ci scelgono perché possiamo offrire qualcosa di unico e si affidano al nostro consiglio.

Da Nord a Sud, quali sono i brand su cui scegliete di puntare oggi?

Per quanto riguarda la Valle d’Aosta Les Crêtes, mentre per il Trentino posso citare Maso Poli (Gaierhof) e Rotari Spumanti. In Toscana troviamo l’azienda vitivinicola Máté e Frescobaldi, in Lombardia, Ca’ dei Frati, passando in Veneto invece posso citare il Prosecco le Vigne di Sarah e la cantina Casa Coste Piane. Il viaggio prosegue con Hofstätter in Alto Adige e Franciacorta Marchesi Antinori, segnalo poi Cascina del Colle in Abruzzo, cantine Povero in Piemonte, Donna Fugata e Feudi Arancio in Sicilia. Si conclude con Costadoria e Mesa in Sardegna, sino a Torre Varano in Campania.

Il mercato si evolve e i tempi cambiano: qual è secondo voi l’enoteca del futuro?

Le cose stanno cambiando: in tanti si stanno appassionando sempre più al mondo del vino. Soprattutto nei giovani si sta diffondendo una consapevolezza legata al buon bere. Puntiamo più sulla ricercatezza, trovando anche le particolarità del territorio.

Terminiamo con una domanda di rito: cos’è per voi il vino?

Convivialità, qualcosa da aggiungere a ciò che ami, abbinandolo nel giusto modo. Il vino e il cibo, si sposano, esaltandosi a vicenda. Inoltre è una passione di famiglia, tramandata e vissuta con grande dedizione.