Decine di vini eccellenti in 14mila ettari. Si chiama Umbria
Si chiama Umbria ed è la piccola regione montuosa e collinare che si trova nel cuore della nostra Penisola. Ricca di un immenso patrimonio artistico, culturale e naturale, vanta eccellenze agroalimentari di vario tipo. Dai salumi di Norcia (a partire dal rinomato Prosciutto Igp), alla Patata di Colfiorito Igp, passando per il Farro di Monteleone di Spoleto Dop. Dalla Lenticchia di Castelluccio al Tartufo nero, entrambi nel territorio di Norcia, fino all’Olio “Umbria” Dop. E in quest’ultimo caso, non appare certo strano che le diverse sottozone olivicole corrispondano spesso alle principali aree vitivinicole umbre.
Entrambe le Docg sono in provincia di Perugia
Infatti dove c’è l’olio buono c’è sempre anche il vino buono che, in effetti, è una caratteristica propria di questa regione. Tante varietà e denominazioni, che sembra impossibile siano tutte confinate all’interno di un territorio tanto minuscolo: 2 Docg, 13 Doc e 6 Igt in soli 14mila ettari vitati. La prima denominazione Docg è quella del tannico e strutturato “Montefalco Sagrantino“, con l’omonimo vitigno rosso autoctono in purezza (nella corrispondente Doc “Montefalco” la base è invece l’uva Sangiovese), perché originariamente coltivato nei terreni del borgo conosciuto anche come “Ringhiera dell’Umbria”; da lì è infatti possibile ammirare praticamente tutta la regione. L’Azienda “Romanelli” ha sede in questa terra e la sua produzione abbraccia la Docg e la Doc locale. Nata alla fine degli anni ’70, è una realtà familiare che esprime oggi una delle migliori selezioni del territorio, tanto per eleganza e bevibilità, quanto per la grande attenzione alla ricerca e l’innovazione.
Nella seconda Docg troviamo invece il “Torgiano Rosso” nella menzione “Riserva”, che è a base Sangiovese (più vari internazionali nei rossi semplicemente Doc, come nei bianchi, a cui si affianca tradizionalmente il Trebbiano); un vino che è legato al territorio circostante il piccolo borgo medievale omonimo, sempre in provincia di Perugia, distante solo una trentina di chilometri da Montefalco.
Tante altre Doc perugine
Altra zona vitivinicola in provincia di Perugia dalle grandi tradizioni è decisamente quella dei “Colli Martani“. Posta a sinistra del Tevere, al Trebbiano e al Grechetto affianca numerose uve internazionali bianche (anche il Riesling), mentre nei rossi si mantiene sul Sangiovese e i tagli bordolesi, con l’eccezione importante della Vernaccia nera e di Cannara. E infatti sono ottimi i vini “Di Filippo” proprio a Cannara (Pg). La produzione della Doc (oltre che della Docg Montefalco Sagrantino) è ottenuta attraverso il ricorso all’agricoltura biologica. L’areale Doc “Todi“, dal nome della splendida cittadina medievale che è anche nell’areale dei “Colli Martani”, conferma gli uvaggi rossi tipicamente usati in zona ma si concentra soprattutto sul Grechetto per i tradizionali vini bianchi.
E poi tante altre denominazioni come: “Colli Altotiberini” e “Assisi” (vini bianchi a base Trebbiano o Grechetto o rossi a base Sangiovese e uve internazionali). Oppure “Colli del Trasimeno” (areale influenzato dalla tradizione toscana; nei bianchi si affiancano alle uve locali Vermentino, Sauvignon e Chardonnay, mentre nei rossi il Ciliegiolo oppure il Pinot Nero) e la simile Doc “Colli Perugini“,
Nella Provincia di Terni lo storico “Orvieto Classico” ma non solo
Nella provincia di Terni, distesi al confine con il Lazio, insistono vari areali Doc come “Colli Amerini” (a base Trebbiano, Malvasia e Grechetto per i bianchi e Sangiovese, Montepulciano e Ciliegiolo per i rossi). E si arriva alla vocatissima area orvietana con la Doc “Lago di Corbara“, un vino rosso a base dei più diffusi vitigni internazionali che, insieme al Montepulciano e al Sangiovese, si ritrovano pure nel “Rosso Orvietano“. Infine lo storico areale “Orvieto” (anche nella menzione “Classico”). Si tratta di una tra le aree vitivinicole più antiche in Italia (origini etrusche) e vi si produce un elegante bianco secco principalmente con uve Trebbiano (Procanico) e Grechetto. Determinanti le caratteristiche conferite dai terreni di origine vulcanica attraversati da bellissime cantine. L’azienda “Barberani” di Baschi, con viticoltura biologica, ha quasi 60 anni di storia sulle spalle e produce gran parte delle Doc locali. Notevoli i passiti a base Aleatico o Moscato, come i “muffati”, tipologia pregiata di vini che in tutta questa zona si esprimono ad altissimi livelli.