Borghi del vino: 4 esempi in Toscana
Far rinascere i borghi attraverso il vino: esempi di buone pratiche
Il vino non è solo il prodotto dell’antico saper fare e dell’abilità dei maestri vignaioli, ma è anche un mezzo con cui ripopolare i borghi. Questo lo insegna molto bene la Toscana che con il suo vasto patrimonio culturale di antichi paesi arroccati sui colli, ha stregato tutto il mondo. Così questa regione italiana ha dimostrato che anche oggi, è possibile salvare un borgo dallo spopolamento grazie alla volontà di qualche vignaiolo di tornare a far vivere quei territori. Sono quattro i borghi italiani toscani che sono stati salvati dal declino, proprio grazie al vino: Camigliano, Canalicchio di Sopra, Castelnuovo dell’Abate e Borgo del Cabreo.
Camigliano, storia di una passione di famiglia
Il borgo di Camigliano è strettamente legato alla storia della famiglia Ghezzi che nel 1957 acquistò la tenuta, salvando un paese che andava verso un completo spopolamento. Oggi alla guida della Tenuta Camigliano c’è il figlio Gualtiero che porta avanti le tradizioni e i valori della propria famiglia. In questo borgo, situato nel territorio di Montalcino, vengono prodotti vini d’eccellenza, come il Brunello DOCG e il Rosso di Montalcino DOC.
Oltre alla cantina, nel borgo di Camigliano ci sono anche alcuni alloggi in cui gli ospiti possono soggiornare per riscoprire uno stile di vita più lento e autentico, gustando alcuni dei migliori vini italiani.
Canalicchio di Sopra
Situato in località Casaccia, a pochi minuti da Montalcino, Borgo Canalicchio di Sopra è un relais interamente dedicato al vino e al benessere.
È immerso completamente nel parco della Val d’Orcia ed è circondato da un paesaggio unico al mondo, tra colline e vigneti. La sua storia è legata alla famiglia di Primo Pacenti che nel 1962 fondò l’azienda, insieme a Pier Luigi Ripaccioli che lo affiancò dal 1987. Oggi sono i nipoti a portare avanti i valori e le tradizioni familiari, producendo ottime bottiglie di Brunello e riportando alla vita località Casaccia con un resort elegante e raffinato.
Castelnuovo dell’Abate
La storia di Castelnuovo dell’Abate è leggermente diversa rispetto agli altri borghi. Le sue origini medievali sono ancora ben visibili oggi e l’abbazia di Sant’Antimo è meta di pellegrinaggi e ritiri spirituali. Il borgo non è disabitato o abbandonato, ma come tanti piccoli Comuni italiani deve affrontare ogni giorno il confronto con la globalizzazione. A Castelnuovo dell’Abate però ci sono ancora alcuni valori portanti che rendono il territorio unico, grazie all’impegno delle cantine vinicole. In questo piccolo borgo fatto di poche case hanno sede due grandi tenute: la prima è la cantina Mastrojanni acquistata dalla famiglia Illy, famosa per il caffé, l’altra invece è la cantina Ciacci Piccolomini d’Aragona. In questo modo, un antico borgo è diventato una destinazione per gli enoturisti di tutto il mondo.
Borgo del Cabreo
Anche in Chianti, nel cuore del paesaggio vitivinicolo italiano, c’è un borgo trasformato in wine relais che proprio grazie al vino è tornato a vivere: si chiama Borgo del Cabreo e prende il nome dal pregiato vino che produce la famiglia Folonari. Si tratta di un relais di lusso in cui poter vivere una vacanza all’insegna della vita del borgo e ovviamente del buon vino rosso divenuto famoso in tutto il mondo.
Written by Anna Fornaciari