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Claudia Di Giacomi

Come esporre il vino in enoteca: i segreti

La sfida maggiore per un vinaio è rappresentata senza ombra di dubbio dall’esposizione dei vini. Come bisognerebbe esporli in enoteca? Parliamo infatti di un prodotto che deve essere notato dai clienti, ma che è anche particolarmente delicato perché andrebbe conservato sempre alla giusta temperatura e non ama molto la luce.

In un locale commerciale tutto ciò diventa difficile, soprattutto se pensiamo che il vino predilige il buio, non sopporta il caldo e gli sbalzi termici. A ciò si aggiunge una considerazione importante: le etichette oggi non sono solamente esplicative, ma spesso spettacolari e con un design ricercato perciò belle da esporre ai clienti. Dunque la domanda sorge spontanea: come mostrare il vino senza metterlo a rischio?

Esporre il vino in enoteca: una questione fondamentale

Esporre il vino in enoteca è essenziale, ma soprattutto è importante farlo nel modo esatto, dunque valorizzando al massimo il prodotto senza però mettere a rischio la sua integrità. Vitigno di produzione, territorio di provenienza e note olfattive possono fare la differenza, per questo è essenziale rispettare determinati parametri. Prima di tutto quelli relativi all’illuminazione, ma anche quelli che riguardano l’accessibilità e la protezione dai sbalzi termici e raggi solari.

Ciò che va compreso è che l’enoteca non è un magazzino in cui è possibile trovare dei vini, ma un luogo in cui vivere un’esperienza, conoscere la visione del brand e scoprire etichette e profumi attraverso un percorso sensoriale. Lo spazio dovrà essere organizzato in modo ordinato e chiaro, esponendo al meglio le bottiglie.

Come creare un menù che vende per il tuo ristorante

Creare un menù che sia in grado di coinvolgere i clienti, di attirarli e di rispecchiare la propria immagine è l’obiettivo di chiunque si trova a gestire un ristorante. Spesso considerato come un elemento minore rispetto ad altri, il menù rappresenta un aspetto chiave in qualsiasi business di questo tipo.

Se viene realizzato nel modo giusto – seguendo alcune logiche precise di marketing – potrebbe infatti fare la differenza decretando il successo o meno di un’attività. L’obiettivo che ogni ristoratore o proprietario di un’enoteca dovrebbe porsi dunque è come ideare un menù che sappia non solo soddisfare al massimo la clientela, ma anche garantire delle entrate costanti e stabili.

Gli elementi da prendere in considerazione sono numerosi, dalla posizione agli spazi, passando per la modalità di servizio, il tipo di clientela e l’immagine del brand.

Semplicità prima di tutto

Less is better! Una frase che andrebbe tenuta a mente quando si realizza il menù per un ristorante o per un’enoteca. Numerosi studi infatti hanno dimostrato che quando i clienti si siedono al tavolo di un locale dedicano al massimo 180 secondi alla lettura del menù. Cosa significa? Prima di tutto che il tempo a disposizione per convincerli a prendere qualcosa è poco. Dunque sono bandite liste interminabili e complicate, piene di informazioni, che rischierebbero solo di annoiare.

Ricordiamoci sempre che chi entra in un locale è in cerca di relax, non vuole passare minuti preziosi a provare a decifrare termini complessi, ma solo godersi qualcosa di buono da bere o da mangiare. L’obiettivo dunque è quello di limitare al massimo il numero di pagine. Come? Ad esempio indicando i piatti principali e segnalando ai clienti possibili aggiunte oppure modifiche. In questo modo anche i più frettolosi potranno fare in fretta una scelta, affidandosi a un menù che sarà conciso e non dispersivo, ma comunque appagante.

Come costruire una carta dei vini

La carta dei vini è un elemento chiave sia quando si parla di un ristorante che nel caso di un’enoteca. Serve infatti non solo a svelare ai clienti l’assortimento di etichette, ma anche a rivelare il carattere e lo stile del locale. Il modo in cui viene presentata la carta, la scelta dei vini e i vari produttori selezionati raccontano molto del modo in cui l’attività viene gestita e della sua personalità.

La selezione dei vini infatti dovrà essere coerente sia con l’immagine che con il posizionamento del locale. Dovrà adattarsi al target di riferimento, ma soprattutto essere chiara, leggibile e ordinata. Scopriamo dunque come costruire una carta dei vini perfetta senza commettere errori.

L’impaginazione e il layout

Spesso tralasciata, ma fondamentale, l’impaginazione è molto importante quando si costruisce una carta dei vini. Per prima cosa andrà scelto un font che sia leggibile e lineare, perfetto per favorire la lettura da parte dei clienti. I più utilizzati? Times New Roman ed Helvetica, ideali per questo scopo, la scelta finale però è legata soprattutto allo stile del locale.

Comic sans, ad esempio, è un font dinamico e moderno, ottimo per contesti con un target giovanile, disimpegnati ed easy. Nel caso di un locale tradizionale invece potrebbe essere una buona scelta il Tahoma. Tutto, in sostanza, è legato a ciò che si vuole comunicare. Da non dimenticare poi l’interlinea, che andrebbe inserita fra il nome del vino e quello dell’azienda. La dimensione del font, infine, non dovrebbe mai essere superiore a 15 punti.

Le informazioni da indicare sono fondamentali e non vanno mai trascurate: il nome dell’azienda (meglio se in grassetto), quella del vino (preferibilmente in corsivo), poi l’annata e i vitigni con cui è stato prodotto il vino.

Un altro aspetto essenziale riguarda il layout. L’immagine dovrà essere coordinata con l’ambiente e la carta dei vini, ad esempio giocando con i colori delle pareti oppure la disposizione dei tavoli. Tutto per riuscire a creare una perfetta armonia fra i vari elementi del locale. Come sempre tutto dipende dallo stile che si desidera adottare e da quello che si vuole comunicare.

Digital marketing e ristorazione: 5 consigli da seguire

Il digital marketing e la ristorazione sono un tema sempre più rivelante quando si parla di promuovere la propria attività. Oggi i clienti ricercano nuovi locali ed esperienze usando lo smartphone, sfruttano il web per accedere ai servizi, leggono le recensioni, si informano sui canali social scorrendo i profili.

Tutto questo impone un cambio di rotta drastico. Da una parte infatti se il tuo ristorante non possiede un piano marketing infatti per la maggioranza delle persone non sarà visibile. Dall’altra le strategie del digital marketing sono in continua evoluzione e rappresentano una sfida fra nuove idee, campagne intelligenti e metodi per coinvolgere i clienti.

Il terreno su cui ci si muove non è solamente il sito web dell’attività, ma anche altri canali come i motori di ricerca, le pagine social, i portali di valutazione e le app. Un mondo variegato e ricco di sfaccettature, da analizzare e scoprire un passo dopo l’altro per pianificare al meglio e sviluppare una strategia che sia davvero efficace.

Scopriamo dunque cinque consigli a seguire per dare un boost al proprio business e regalargli la visibilità che merita, aumentando la clientela e comunicando i propri valori nel modo giusto.

Storytelling: come raccontare il tuo brand

Storie appassionanti e uniche da raccontare per conquistare i tuoi clienti: non è una magia, ma lo storytelling, uno strumento importantissimo che nelle mani di un’azienda può diventare molto potente.

Una nuova era per la comunicazione e il marketing

Oggi portare un cliente all’acquisto non è più solo una questione di pubblicità. I clienti infatti vanno prima di tutto ascoltati, seguiti e fidelizzati. Come? Regalando loro un racconto che li porti a comprendere perché dovrebbero scegliere proprio quel prodotto o quell’azienda.

Le origini dello storytelling

Lo storytelling dunque è una forma di comunicazione molto efficace che oggi viene ampiamente usata dalle aziende che vogliono ampliare il proprio business. Pochi però sanno che ha origini antiche. L’arte della narrazione infatti affonda le radici nella storia dell’uomo, quando venivano tramandate memorie, tradizioni e conoscenze prima per via orale, poi scritta.

Quelle storie diffondevano messaggi importanti, cementificavano rapporti e veicolavano le scelte di interi gruppi di persone. In epoca moderna, soprattutto con l’avvento del digitale, lo storytelling ha mostrato nuove potenzialità, diventando uno strumento al servizio di brand e prodotti per migliorare l’immagine e ampliare i clienti potenziali.

La sua efficacia, dunque, deriva proprio da fatto che è un metodo di comunicazione molto efficace, basato su un’abitudine radicata profondamente nell’essere umano. Narrare storie, d’altronde, è da sempre il modo migliore per persuadere, coinvolgere e trasferire conoscenza.