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Il Vulture, da vulcano a terra di delizie

Era un vulcano attivo centinaia di migliaia di anni fa

Nella zona nordorientale della Basilicata, in provincia di Potenza e all’incrocio con la Campania e la Puglia, si trova un’area di origine vulcanica dove su altopiani e rilievi montuosi si alternano borghi storici e castelli (tra i più noti quello di Melfi), boschi, torrenti, vigne, oliveti e castagneti. La vetta più alta (oltre 1300 metri) è proprio il vecchio Vulture, il vulcano inattivo da centinaia di migliaia di anni alle cui pendici il cratere ospita i due laghi di Onticchio, ricchi di sali minerali. Fanno parte dell’area vari comuni, in alcuni dei quali (Barile, Maschito e Ginestra) è ancora possibile sentir parlare in una lingua di origine greco-albanese o assistere a cerimonie cattoliche di rito bizantino (cultura arbereshe), a causa della grande immigrazione avvenuta nel XV secolo.

Etna “Express”: vini & vulcano

L’Etna e il vino rappresentano da anni un abbinamento straordinario. Quale miglior modo di goderselo se non viaggiando in treno tra i borghi e le cantine sulle pendici del vulcano?

E’ questo l’obiettivo del “Trenino dei vini dell’Etna”, progetto nato grazie al protocollo d’intesa tra la Ferrovia Circumetnea, la società che gestisce la linea inaugurata nel suo primo tratto alla fine dell’Ottocento, il GAL “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, che sostiene progetti di valorizzazione del territorio e l’Associazione “Strada dei vini dell’Etna”.

Il viaggio parte ogni sabato mattina dal comune di Riposto e, dal livello del mare, si sale gradualmente all’interno del Parco dell’Etna e del Parco Fluviale dell’Alcantara. Lungo i binari a scartamento ridotto si ammira il vulcano attivo più alto d’Europa, toccando località importanti come Giarre, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, fino a Randazzo, situato a 765 metri s.l.m..