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La regola “Centorame”: solo uve autoctone e in purezza

Un contesto ambientale e storico suggestivo

Sono le splendide colline teramane ad ospitare l’azienda vinicola “Centorame”. Quella di Lamberto Vannucci è una realtà di assoluta eccellenza, nata dalla passione familiare alla fine degli anni ’80 in un contesto ambientale di rara bellezza. Stiamo parlando della Riserva Naturale dei Calanchi di Atri, i suggestivi solchi dovuti all’erosione dei terreni argillosi che sono anche oasi Wwf. Terreni vocati per la produzione vinicola, alla quale sono in grado di conferire un notevole ventaglio aromatico. E poi Atri, l’antica Hatria romana anche se già nota in periodo etrusco, successivamente importante ducato e oggi è una delle più significative città d’arte italiane, con uno spettacolo unico di chiese e palazzi.

Tra i Sassi di Matera si mangia splendidamente

Una visita dove il tempo sembra essersi fermato

Visitare Matera e il territorio dell’Altopiano carsico delle Murge (che significa pietra, roccia) è una di quelle cose che nella vita vanno assolutamente fatte. Perché significa tuffarsi di colpo in un paesaggio dove il tempo sembra essersi fermato e viene non a caso utilizzato come set cinematografico. In questa gravina i primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico e sono proseguiti fino ai giorni nostri quasi senza alterare l’insieme. I cosiddetti “Sassi” (Sasso Caveoso e Sasso Barisano), vale a dire i due rioni che insieme alla “Civita” costituiscono ancora il centro storico cittadino, sono parte di una realtà antichissima fatta di grotte naturali scavate nella roccia calcarea e successivamente modellate dall’uomo. Al loro interno le famiglie hanno vissuto per millenni in condizioni igieniche spesso difficili. Poi la svolta negli anni ’50 del secolo scorso, con la decisione di trasferire tutti i residenti, non senza resistenze, nei nuovi quartieri realizzati sopra l’insediamento originale. La conseguenza è stata però anche quella di un drammatico periodo di abbandono, proseguito almeno fino agli anni ’80.

Il Vulture, da vulcano a terra di delizie

Era un vulcano attivo centinaia di migliaia di anni fa

Nella zona nordorientale della Basilicata, in provincia di Potenza e all’incrocio con la Campania e la Puglia, si trova un’area di origine vulcanica dove su altopiani e rilievi montuosi si alternano borghi storici e castelli (tra i più noti quello di Melfi), boschi, torrenti, vigne, oliveti e castagneti. La vetta più alta (oltre 1300 metri) è proprio il vecchio Vulture, il vulcano inattivo da centinaia di migliaia di anni alle cui pendici il cratere ospita i due laghi di Onticchio, ricchi di sali minerali. Fanno parte dell’area vari comuni, in alcuni dei quali (Barile, Maschito e Ginestra) è ancora possibile sentir parlare in una lingua di origine greco-albanese o assistere a cerimonie cattoliche di rito bizantino (cultura arbereshe), a causa della grande immigrazione avvenuta nel XV secolo.

I tesori della Sila

La Calabria è una terra ricca di meraviglie ambientali e storiche. Si va dalle spiagge ioniche (Isola di Capo Rizzuto e i suoi meravigliosi fondali) e tirreniche (l’Isola di Dino nel Golfo di Policastro, Tropea, il Promontorio di Capo Vaticano) fino al Parco nazionale della Sila, dove trionfa la biodiversità, e a quello dell’Aspromonte, dove si può anche sciare. E’ poi una terra ricca di storia da Stilo, in provincia di Reggio Calabria (luogo natale di Tommaso Campanella), passando per la medievale Gerace e l’antichissimo e affascinante borgo di Pentedattilo, arroccato nell’Aspromonte. E ancora il Parco archeologico di Scolacium, in provincia di Catanzaro, con i resti dell’antica colonia greca di Skylletion. E naturalmente i “Bronzi di Riace” a Reggio Calabria.