‘Nduja di Spilinga e Cipolla di Tropea, tesoro vibonese

Assaggiare la ‘Nduja di Spilinga è un’esperienza sensoriale molto intensa. Non solo per la sua famosa piccantezza ma per la forza dei sapori e grazie alla molteplicità di usi che di questo insaccato è possibile fare: dalla tradizionale e coraggiosa possibilità di spalmarla sul pane (magari insieme a qualche saporito formaggio calabrese), oppure come semplice ingrediente a freddo sulla pasta, con l’aggiunta di un po’ di olio extravergine di oliva. O ancora come base ricca di personalità per vari sughi.

La “Nduja”, il cui nome potrebbe derivare dall’arrivo della lavorazione della salsiccia francese (Andouille) in epoca napoleonica, è originaria dell’Altopiano del Poro e del piccolo comune di Spilinga, territorio ricco di grotte (le “spelonche” sono probabilmente all’origine del nome) in provincia di Vibo Valentia. Si tratta di un preparato basato sulla lavorazione e l’impasto delle parti grasse del maiale con la consistente aggiunta di peperoncino piccante calabrese.