Piana Rotaliana, “il giardino vitato più bello d’Europa”
Nel cuore della trentina Valle dell’Adige si trova “il giardino vitato più bello d’Europa”. A definire la Piana Rotaliana in questo modo fu Cesare Battisti, il famoso irredentista che dedicò la propria vita all’Unità d’Italia.
E la Piana Rotaliana è stata attraversata per millenni dalla storia, sin dal Mesolitico, come testimoniato dai segni della presenza umana nella zona del Dos de la Forca di Ischia Alta e in quella di Borgonuovo. Reperti significativi sono anche quelli nei siti archeologici di epoca romana di Giontech e Drei Canè. Poi la dominazione longobarda, quella bavarese, quindi il Principato vescovile di Trento per quasi 8 secoli e, infine, prima territorio asburgico e poi italiano. Tracce indelebili che si ritrovano nei castelli come Königsberg, Firmian, Della Torre e San Gottardo, nei palazzi come quello di Firmian e Palazzo Martini, nelle splendide chiese come San Michele Arcangelo. E questo perché la zona è sempre stata terra di confine e di passaggio da nord a sud, con la via Claudia Augusta che univa l’Antica Roma dal Po al Danubio. Si è passati dalla carrozza di Goethe nel Settecento alla moderna linea ferroviaria del Brennero e all’Autostrada.