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L’azienda “Corte Normanna” nella terra che si è conquistata il buon auspicio

Da Malaventum a Beneventum

Prima dei Romani questa era la terra abitata dalla tribù sannita degli Irpini e sviluppata intorno alla città diMaleventum”. Poi, dopo aver sconfitto Pirro, i nuovi conquistatori la chiamarono con il più benaugurante Beneventum, continuando a tenerla al centro della storia; come al centro di una conca circondata dai gruppi del Taburno, del Partenio e del Mutria, era ed è la sua collocazione geografica. Una lunga storia fino all’alleanza con il Regno dei Normanni nel X secolo, a cui seguì la sudditanza allo Stato Pontificio fino ad arrivare all’Unità d’Italia.

Tradizionalmente attraversato da storie di magia e di streghe, il beneventano ha combattuto per trasformarsi da terra di cattivo a terra di buon auspicio. Ha comunque sempre potuto contare su una fiorente produzione agricola e lo fa ancora oggi, come nel caso della pregiata Melannurca Igp, oppure con gli allevamenti per la mozzarella e la ricotta di bufala Dop. E naturalmente ci sono il vino e l’olio di cui il beneventano e il Sannio sono un generoso e antico punto di riferimento. Non a caso e sin dagli anni ’20 del secolo scorso, l’attività della famiglia Falluto a Guardia Sanframondi, piccolo borgo medievale fortificato, è stata protagonista su un territorio dove per secoli la signoria normanna a cui il nome locale si richiama aveva dato impulso culturale, economico e sociale.

Molise, piccolo ma buono

Il Molise è la seconda regione più piccola d’Italia (dopo la Val d’Aosta) ed è abitata da poco più di 300mila persone. In effetti se ne sente poco parlare ma le diverse condizioni climatiche (escursioni termiche, piovosità) di questi terreni prevalentemente collinari e montagnosi (Massiccio del Matese dell’Appennino Sannita), li rendono adatti ad ospitare varie eccellenze agroalimentari, in particolare formaggi e salumi, ma anche patate, fagioli, pomodori, cipolle e cereali (fusilli e cavatelli sono originari della zona).

Le ridotte dimensioni del Molise contribuiscono ad inserirlo all’interno di numerosi areali Dop e Igp condivisi con le regioni confinanti, dal Caciocavallo silano Dop (in Molise è tipico il Caciocavallo di Agnone) e la Mozzarella e la Ricotta di bufala campana (entrambe Dop), fino ai Salamini italiani (Dop) e al Vitellone bianco dell’Appennino Centrale (Igp).