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Lecce: Hollywood nel tacco della provincia più orientale d’Italia

Proprio sul tacco dello stivale si colloca la provincia più orientale d’Italia. Si tratta della magnifica Lecce, la città “culla del Barocco” e terra salentina prima che pugliese. La cosiddetta “Firenze del Sud” ha origini antiche, dai Messapi all’Impero Romano, prima d’Occidente poi d’Oriente e ancora i Normanni e quindi gli Svevi. Ma cantiere di quello splendore che tutti possiamo oggi ammirare lo è diventata sotto la dominazione spagnola e grazie alla bellezza della pietra calcarea leccese. Il Duomo di Maria Santissima Assunta, la Basilica di Santa Croce dove trionfa il Barocco, e poi le innumerevoli chiese che popolano questa città insieme a imponenti palazzi, piazze, conventi, monasteri, torri, porte monumentali e architetture militari come il Castello del XIII secolo. E ancora l’archeologia con l’Anfiteatro e il Teatro Romano e le bellezze artistiche e naturali in provincia, a partire dalle tante meravigliose spiagge.

Alla Xylella la Puglia risponde con 5 Dop e una nuova Igp regionale

Nelle prossime settimane la Puglia raggiungerà un altro prestigioso risultato in campo olivicolo con il riconoscimento dell’Olio di Puglia Igp. Un importante segnale di  forza utile anche a contrastare i gravi danni economici provocati dalla Xylella, il batterio che, trasportato da piccoli insetti, si sta insediando in milioni di piante facendole seccare. Negli ultimi anni il problema ha interessato ben tre territori provinciali ma, per ora, sembra possibile solo rallentarlo, ricorrendo ad insetticidi ed eradicamenti che isolino l’infezione; scelte che naturalmente trovano una diffusa ostilità sul territorio.

Ma la Puglia ha una storia lunga in termini di produzione di olio, che risale all’antica Grecia e che si percepisce da oliveti con piante talvolta millenarie; veri e propri monumenti. E oggi resiste ai problemi con prodotti, se possibile, ancora più di eccellenza, con una forte attenzione monocultivar. Sono tante le aziende (la maggiore concentrazione è quella nei territori di Bari e Barletta) che sono impegnate su decine di milioni di ulivi, per oltre 100mila ettari coltivati, capaci di sfiorare il 50% della produzione nazionale. Non a caso questa terra si pone in testa alla classifica delle regioni italiane a vocazione olivicola.