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Bologna crocevia anche del gusto

Bologna è da sempre un nodo strategico in Italia. Lo è stata e o lo è dal punto di vista viario, sin dall’epoca dell’antica strada romana Emilia, all’attuale Autostrada del Sole, la prima ad essere realizzata nel nostro Paese (A1) e da cui partono quasi tutte le altre che si collegano con le principali città centro-settentrionali. E naturalmente lo è da quando esistono le prime linee ferroviarie, perché a Bologna si incrociano da sempre le coincidenze.

Questa città, il cui territorio risulta abitato da millenni, è tradizionalmente un crocevia culturale; non a caso qui è nata la prima università europea. E poi questa centralità del territorio bolognese non la si può che ritrovare chiaramente anche nell’ambito enogastronomico, grazie alla presenza della Pianura Padana, la più grande d’Italia e di tutta l’Europa meridionale. Considerando esclusivamente i prodotti Dop e Igp e, tra questi, solo quelli che interessano la città di Bologna, stiamo parlando di tante e importanti eccellenze che affiancano la squisita cucina locale, famosa per la pasta fresca e il ragù.

Soggiorno a Cremona: la città di Stradivari e delle tre “T”

Cremona si autodefinisce la città delle tre “T”: Turòon, Turàs e Tetàss, vale a dire Torrone, Torrazzo e … Tettone. Del resto qui, forse non a caso, è nato Ugo Tognazzi, grande attore, noto buongustaio e cultore della bellezza femminile. E dentro e fuori la città ce ne sono tante di cose interessanti. Da sempre e da molte parti qualcuno si considera “il primo” anche per i violini o per il torrone ma, per entrambe le cose, Cremona è di certo  un simbolo.

Lungo le rive del Po Cremona è stata snodo strategico per il commercio e un riferimento per la cultura e per le arti, fin dall’epoca dall’Antica Roma. Prima bizantina e poi longobarda, divenne un florido comune nel XII e XIII secolo, quindi porto fluviale di Milano e poi temporaneamente sotto il controllo veneziano a cavallo tra il ‘400 e il ‘500. Si impoverì durante il successivo dominio spagnolo e dal XVIII secolo fino all’Unità d’Italia fu invece asburgica. Fin dal ‘500 venne comunque considerata la capitale dei liutai, a partire dall’artigiano Andrea Amati e, nel secolo successivo, con la famiglia Guarneri e poi Stradivari, che hanno sancito la storia della cosiddetta “città della musica”. L’arte liutaria è oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità.