Enoteca Graziani, la forza di resistere nel tempo di un’eccellenza nel campo del vino

Un luogo magico che non è solo un’enoteca, ma una vera e propria istituzione nel cuore di Roma. Stiamo parlando dell’Enoteca Graziani, punto di riferimento di chi ama il vino, dove qualità, tradizione e una profonda conoscenza del settore hanno permesso di creare un’attività solida e unica.

Situata nell’elegantissimo quartiere Parioli, l’Enoteca Graziani si estende su due piani, fra wine bar e negozio. Un locale che, grazie a competenza e qualità, è diventato un ritrovo non solo per acquistare e gustare vino, ma anche per scoprire nuove etichette, mangiare qualcosa di buono e partecipare a una degustazione, sia nella sala interna che nel delizioso dehors all’aperto. Siamo andati a scoprire i segreti e la passione di Angeo Graziani, titolare dell’enoteca, per capire cosa c’è dietro un’attività di successo.

Partiamo dall’inizio: come nasce l’enoteca Graziani?

La nostra attività nasce nel 1960 quando le enoteche ancora non esistevano. Mio padre era un vignaiolo, appassionato di vino, arrivato a Roma per lavorare. Con il tempo ha trasmesso questa passione a tutta la famiglia e sono cambiate molte cose. Alla fine del 1999 ho inserito la mescita, in seguito ci siamo spostati in una location, molto più grande in cui abbiamo deciso di unire ristorazione, vendita al dettaglio e somministrazione.

Da sempre siete un punto di riferimento per chi ama il vino a Roma: cosa trova chi entra nella vostra enoteca?

Abbiamo circa 800 etichette di vini. Da noi è possibile bere vini al bicchiere, acquistare una bottiglia, ma anche fermarsi a cena, a pranzo oppure per il dopo cena.

Cosa distingue l’Enoteca Graziani da altre attività?

La consapevolezza che dietro ogni etichetta che vendiamo o consigliamo ai nostri clienti c’è molto di più. Per noi il vino è passione, studio, conoscenza. Ogni bottiglia racconta una storia ed è importante diffondere questa consapevolezza. Oggi tutto è standardizzato: ci si veste e si beve seguendo mode o tutti alla stessa maniera. Ma è importante dare valore a ciò che beviamo, come a ciò che mangiamo, curando questa scelta e cercando di farla con la massima consapevolezza. Cosa ci distingue? La nostra esperienza, incolmabile, e la volontà di offrire ai clienti quello di cui hanno davvero bisogno.

Come scegliete le etichette presenti nell’enoteca?

Puntiamo sempre più su prodotti che sono poco convenzionali. Facciamo un lavoro di ricerca e di esperienza che va avanti dagli anni Sessanta. Mettere una bottiglia nello scaffale non significa solo sapere vendere. Dietro c’è una passione tramandata da generazioni. Mio figlio Carlo, ad esempio, sta studiando come enologo perché vogliamo garantire sempre il meglio.

La pandemia ha messo a dura prova moltissime attività, come avete vissuto questo periodo?

Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una situazione fatta di instabilità dal punto di vista economico, ma non ci arrendiamo. Abbiamo tentato, anche in questo caso, di fare la differenza. Ora è difficile fare previsioni, anche per il futuro, ma stiamo comunque cercando di consolidare l’attività e perfezionarla.

Concludiamo con una frase che facciamo sempre: il vino cosa significa per voi?

Difficile descriverlo con una sola parola: di certo per noi è un prodotto che crea legami, che dona convivialità e regala dei momenti positivi. Se dovessi usare solo poche parole direi: positività ed emozioni.