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Montalcino e la Val d’Orcia in mountain bike fra borghi e buon vino

Ottimo vino e splendidi paesaggi: la Toscana rappresenta senza dubbio la destinazione perfetta per gli amanti delle due ruote e non solo. Un luogo straordinario, dove alle colline verdi e ai filari di cipressi, si alternano vigneti di Brunello e borghi medievali. Fra gli itinerari più belli ci sono senza dubbio quelli che portano alla scoperta della Val d’Orcia, dove pedalare godendosi panorami mozzafiato e regalarsi soste nelle cantine a base di calici di alto livello e prodotti locali.

In bici nella Val d’Orcia

Non è un caso, d’altronde, se la Val d’Orcia è diventata patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. I percorsi disponibili per chi cerca un’avventura in mountain bike sono tanti, all’insegna di borghi e buon vino. Il primo percorso è quello che porta da Montalcino a Sant’Antimo. Un itinerario suggestivo, fra vigneti in cui si produce il celebre Brunello, cultura, natura e storia. Sant’Antimo infatti, è uno dei luoghi più affascinanti del territorio, con un complesso monastico immerso nel verde.

Per chi vuole davvero scoprire la bellezza della Val D’Orcia si consiglia il percorso che va da Pienza a Bagno Vignoni con una sosta a Montepulciano. Se Pienza rappresenta l’esempio perfetto di una città Rinascimentale, fra eleganza e bellezza, Montepulciano è uno fra i borghi più belli della Toscana in cui gustare un calice di vino e passeggiare fra i vicoli. Infine, non può mancare una visita a Castiglione d’Orcia, dove rocche medievali e campi coltivati riempiono lo sguardo, lasciando i visitatori incantati.

Montalcino, il borgo che è meta del turismo del vino

In provincia di Siena, alla fine della Val d’Orcia e poco lontano dal Monte Amiata, Montalcino è un borgo straordinario. Una cittadella antica, che i più conoscono per un prodotto d’eccellenza: il Brunello di Montalcino, vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) tra i più noti e i più apprezzati d’Italia.

Montalcino, un borgo dalla storia antica

Abitato sin dall’epoca etrusca, Montalcino viene per la prima volta menzionato in un documento dell’814, quando l’imperatore Ludovico il Pio concesse all’abate dell’abbazia di Sant’Antimo il territorio di “sub monte Lucini”. Da dove deriva il suo nome? Alcuni vedono la sua origine in quel Mons Lucinus citato nel documento (in onore alla dea Lucina, o in riferimento alla parola lucus, piccolo bosco), altri la fanno risalire a Mons Ilcinus, traducibile in “monte di lecci”. In ogni modo, quel nome si è più volte trasformato sino all’attuale – e conosciutissimo – Montalcino. In epoca medievale, il borgo viveva prevalentemente dell’attività di conceria: vi erano molte fabbriche per la lavorazione del cuoio, qui, ma la grave crisi economica e demografica che colpì la zona portò ben presto gli abitanti ad abbandonare il territorio. A ridare a Montalcino la sua giusta importanza fu – nel tardo Medioevo – la via Francigena, la frequentatissima strada che i pellegrini e i commercianti percorrevano per raggiungere Roma da Firenze (e viceversa). Ma la tregua durò poco: al centro di conflitti e di sanguinose lotte (basti pensare alla diatriba tra Guelfi e Ghibellini), per ritrovare la pace e un’economia fiorente il borgo dovrà aspettare la seconda metà del XX secolo. Fu in quel momento, che si capì l’importanza della zona in cui Montalcino è immersa: una tra le più importanti aree vinicole d’Italia, i cui vigneti Sangiovese danno vita al celebre Brunello, al Rosso di Montalcino e al Sant’Antimo. 

Val d’Orcia: dagli Etruschi al Brunello di “Camigliano”

Lo splendore dei colli senesi viene da sempre identificato con l’incomparabile alternarsi di vigneti, oliveti, boschi e cipressi. Tutti conoscono almeno di fama le Colline del Chianti, condivise con il Fiorentino, l’Alta Val d’Elsa, le Crete senesi nella zona sud orientale della provincia o la Val di Chiana, quella che dai vini di Montepulciano si spinge fino all’aretino e in Umbria.

E naturalmente tutti conoscono anche la Val d’Orcia, vallata alle pendici del Monte Amiata e parco che l’Unesco considera patrimonio dell’umanità; un territorio cresciuto vicino alla romana via Cassia e alla via Francigena; la terra dei cipressi per antonomasia, caratterizzata dalla presenza di borghi medievali incantevoli. Luoghi suggestivi come Pienza con le sue forme rinascimentali e la sua frazione di Monticchiello, per andare verso Montepulciano. Non lontano troviamo San Quirico D’Orcia, con le mura imponenti e i cipressi protagonisti delle fotografie scattate dai turisti di tutto il mondo. Basti ricordare che da queste parti si trovano quei “campi elisi” immaginati da Ridley Scott ne “Il Gladiatore”. E a pochi chilometri da questo “paradiso” si può ammirare la frazione di Bagno Vignoni, il borgo sviluppato intorno ad una antica vasca di acque termali già note agli Etruschi e poi frequentate da Lorenzo il Magnifico. E ancora Castiglione D’Orcia, dominato dalla Rocca di Tentennano, fortezza dove soggiornò Santa Caterina da Siena. Infine Montalcino e i suoi vicoli ripidi che salgono alla Rocca o portano fuori dal borgo per dirigersi verso l’Abbazia di Sant’Antimo.