Val d’Orcia: dagli Etruschi al Brunello di “Camigliano”

Lo splendore dei colli senesi viene da sempre identificato con l’incomparabile alternarsi di vigneti, oliveti, boschi e cipressi. Tutti conoscono almeno di fama le Colline del Chianti, condivise con il Fiorentino, l’Alta Val d’Elsa, le Crete senesi nella zona sud orientale della provincia o la Val di Chiana, quella che dai vini di Montepulciano si spinge fino all’aretino e in Umbria.

E naturalmente tutti conoscono anche la Val d’Orcia, vallata alle pendici del Monte Amiata e parco che l’Unesco considera patrimonio dell’umanità; un territorio cresciuto vicino alla romana via Cassia e alla via Francigena; la terra dei cipressi per antonomasia, caratterizzata dalla presenza di borghi medievali incantevoli. Luoghi suggestivi come Pienza con le sue forme rinascimentali e la sua frazione di Monticchiello, per andare verso Montepulciano. Non lontano troviamo San Quirico D’Orcia, con le mura imponenti e i cipressi protagonisti delle fotografie scattate dai turisti di tutto il mondo. Basti ricordare che da queste parti si trovano quei “campi elisi” immaginati da Ridley Scott ne “Il Gladiatore”. E a pochi chilometri da questo “paradiso” si può ammirare la frazione di Bagno Vignoni, il borgo sviluppato intorno ad una antica vasca di acque termali già note agli Etruschi e poi frequentate da Lorenzo il Magnifico. E ancora Castiglione D’Orcia, dominato dalla Rocca di Tentennano, fortezza dove soggiornò Santa Caterina da Siena. Infine Montalcino e i suoi vicoli ripidi che salgono alla Rocca o portano fuori dal borgo per dirigersi verso l’Abbazia di Sant’Antimo.